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Italia Albania

Italia-Albania 2-1, buona la prima per gli azzurri

Gli azzurri del ct Spalletti conquistano i 3 punti in un match iniziato in salita

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Italia-Albania 2-1, buona la prima per gli azzurri

Gli azzurri del ct Spalletti conquistano i 3 punti in un match iniziato in salita

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Italia-Albania 2-1, buona la prima per gli azzurri

Gli azzurri del ct Spalletti conquistano i 3 punti in un match iniziato in salita

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Gli azzurri del ct Spalletti conquistano i 3 punti in un match iniziato in salita

Forse è il momento di alzare il livello di attenzione sulla nazionale italiana, dopo il sonnacchioso percorso di avvicinamento agli Europei. Anche perché il successo meritato sull’Albania (2-1, timbri di Bastoni e Barella per gli azzurri) nella partita d’esordio dice che l’Italia ha il suo fuoriclasse, eccome: è in panchina, si chiama Luciano Spalletti e potrebbe essere il valore aggiunto nel corso della competizione.

Uno stratega, un comandante, un insegnante supremo di calcio: qualità, pulizia tecnica, gioco corto e ampiezza, ricerca degli spazi, costruzione di gioco a 3, poi a 4, l’uomo libero in mezzo al campo, calciatori che si scambiano le posizioni: il manuale del calcio secondo Luciano. Altra categoria, difficile trovare agli Europei un allenatore del calibro del toscano, che ha costruito dalle fondamenta una squadra che vive, respira gioco, almeno nei primi 60 entusiasmanti minuti di gioco. Non è poco, attenzione: l’Albania non è la Scozia che è stata travolta ieri sera dalla Germania, ha fisico ed esperienza. Ma dopo l’avvio horror con vantaggio degli albanesi per l’erroraccio di Di Marco, semplicemente gli azzurri si sono accesi, hanno aggredito l’avversario, pareggiando, passando avanti, producendo diverse occasioni, specie nel primo tempo. Chissà, forse era la scossa che serviva per incendiare gli Europei dell’Italia. Ne sapremo di più nella seconda sfida – giovedì alle 21, a Gelsenkirchen – contro la fortissima Spagna che ha preso a pallate la Croazia di Modric, apparsa alla fine di un formidabile ciclo tecnico. Sicuramente – ed è una delle note negative che vanno rimediate – serve chiudere prima le partite, non sempre Donnarumma può salvarci in extremis. Lo ha ribadito anche il ct nell’intervista post partita alla Rai. Ma si sono viste tante cose buone.

Sui singoli, segnalando la mostruosa qualità di Barella, che è pound for pound il miglior calciatore della nazionale, c’è la presenza di Donnarumma nel finale, poi c’è Calafiori che sembra un veterano, sebbene l’errore di sufficienza a fine partita stava portando l’Albania a pareggiare (miracolo di Donnarumma su Manaj) e non va sottovalutata la qualità di Scamacca, che non va a segno ma si è posto come punto di riferimento prezioso in avanti per gli inserimenti dei centrocampisti. Eppoi, Chiesa: se Chiesa è quello del primo tempo, un fulmine che salta l’uomo e tira o crossa a ripetizione, prendere nota degli azzurri.

di Nicola Sellitti

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