Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Italia tris, ma a Udine non si festeggia

|

Ferito un cameraman e anche un carabiniere. Infine, gli arresti e gli scontri che sono continuati anche dopo la fine della manifestazione, coincisa con il calcio d’inizio della partita

Italia

Italia tris, ma a Udine non si festeggia

Ferito un cameraman e anche un carabiniere. Infine, gli arresti e gli scontri che sono continuati anche dopo la fine della manifestazione, coincisa con il calcio d’inizio della partita

|

Italia tris, ma a Udine non si festeggia

Ferito un cameraman e anche un carabiniere. Infine, gli arresti e gli scontri che sono continuati anche dopo la fine della manifestazione, coincisa con il calcio d’inizio della partita

|

Una serata surreale, tre gol e tre punti che valgono la qualificazione ai playoff per i Mondiali Usa-Canada-Messico. Ma soprattutto, gli scontri per strada a Udine, i fumogeni dei manifestanti (oltre 10 mila, con altri cortei proPal in corso a Roma, Milano, Bologna), gli idranti dei poliziotti per disperdere la folla, le transenne sollevate da una frangia di violenti per colpire i blindati della Polizia, una giornalista di Rainews ferita alla caviglia dalla sassaiola contro gli agenti.

Ferito un cameraman e anche un carabiniere. Infine, gli arresti e gli scontri che sono continuati anche dopo la fine della manifestazione, coincisa con il calcio d’inizio della partita. Se non bastasse questa svilente sceneggiatura, ci sono stati esponenti delle istituzioni affannati a spiegare che la politica dovrebbe restare fuori dallo sport. Come se quasi un secolo, anzi oltre un secolo passato, non abbiano insegnato nulla. Come se lo sport fosse un pezzo estraneo alla vita sociale di un paese.

Insomma, Italia-Israele: cronaca di uno scenario rivedibile. Purtroppo atteso, perché la tregua a Gaza è stata siglata da poche ore, ci sono dubbi e animi ancora tesi per quanto avvenuto nella Striscia negli ultimi mesi. Difficile pensare al calcio, difficile anche dalla tv, figurarsi dalle tribune e dal terreno di gioco, per una partita che si porta dietro una scia di polemiche lunga settimane.

Hanno complicato l’assunto i fischi – evitabili – dei tifosi italiani all’esecuzione dell’inno israeliano. C’è quindi la partita, c’è l’Italia che gioca e soffre, Israele che riparte veloce, Gattuso che si sgola. Retegui segna su rigore, esultano in 10mila, poi raddoppia nella ripresa con una meraviglia tecnica, mentre si disperde il corteo che aveva protestato in modo civile, prima che uno sparuto gruppo di violenti abbia deciso di forzare i blocchi per accedere allo stadio.

C’è stata anche sofferenza, Donnarumma ha salvato la baracca in un paio di occasioni. La missione per ora è centrata, per l’Italia ci sono i playoff a marzo, in attesa delle ultime due partite a novembre con Moldova e Norvegia, capolista praticamente irraggiungibile. Unica nota positiva di una serata estremamente dolorosa.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

12 Ottobre 2025
Sua Maestà Pogacar è nell’Olimpo del ciclismo. Ieri è andata in scena una delle cinque Monumento d…
11 Ottobre 2025
L’Italia scopre Pio e fa il suo, ma la Norvegia è lontana. A piccoli passi l’Italia di Gattuso si…
08 Ottobre 2025
Ci dicono sempre che il calcio è dei tifosi. Ebbene, non è vero. L’Uefa ha dato l’ok per far gioca…
08 Ottobre 2025
“Le sorelle e i fratelli d’Italia” del volley femminile e maschile sono stati ospiti del president…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI