Italvolley si ferma in finale: oro alla Polonia
Pallavolo: Europei, oro alla Polonia, Italvolley ko 3-0
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Pallavolo: Europei, oro alla Polonia, Italvolley ko 3-0
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Pallavolo: Europei, oro alla Polonia, Italvolley ko 3-0
La delusione c’è, inutile negarlo. Perché l’Italvolley di Fefe’ Il Calmo ha mostrato in una decina di giorni agli Europei casalinghi di saper cambiare spartito, giocare alla grande e rialzarsi nelle serate storte. A Roma, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, semplicemente la Polonia campione olimpica è stata migliore, diventando con merito campione d’Europa, prendendo così il testimone dagli azzurri. Hanno dominato (3-0), anche se lo scarto nei tre parziali è stato risicato. Soprattutto in battuta non c’è stata storia. I polacchi hanno ben altra stoffa rispetto ai francesi battuti in semifinale a Bari.
È il trionfo di una nazionale formidabile, allenata da una leggenda, il serbo Nikola Grbic, che ha affinato le conoscenze nel volley italiano. La Polonia assieme agli azzurri parte con il titolo di favorita per i Giochi olimpici di Parigi, tra meno di un anno. Nel frattempo, ha consumato la sua vendetta: lo scorso anno a Katowice (Mondiali) è stato il sestetto di De Giorgi a rovinare la festa si polacchi padroni di casa.
Non è ovviamente il caso di fare drammi per la sconfitta in finale. Piuttosto, c’è solo da sottolineare lo straordinario lavoro dello staff tecnico dell’Italia: in tre anni sono arrivati due ori e un argento e la preparazione di un gruppo di 14 elementi – quasi tutti giovani – che continueranno a portare al vertice la pallavolo italiana.
Il condottiero, il leader calmo di questa fantastica nazionale che ha entusiasmato i palazzetti italiani è Fefe’, che costruisce squadre e gruppi, che non alza quasi mai la voce ma è autorevole, è uno che ha vinto tanto e perso pure, ha allenato ovunque, facendo la gavetta, creando un clima competitivo e pulito in casa Italia, assai distante dall’adrenalinica e controversa gestione dell’Italvolley femminile.
Ora a De Giorgi tocca l’avventura olimpica, che è quella medaglia che ci fa penare, che ci è sfuggita un paio di volte per un soffio. Il materiale tecnico e umano per provarci è di primo livello. Non resta che attendere fiduciosi.
Di Nicola Sellitti
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