Jannik Sinner, l’anima della sportività – IL VIDEO
Un anno fa in Australia per Jannik Sinner fu battaglia con Medverev e consacrazione, oggi una marcia trionfale. E poi, la sua enorme umanità mentre consola Zverev
Jannik Sinner, l’anima della sportività – IL VIDEO
Un anno fa in Australia per Jannik Sinner fu battaglia con Medverev e consacrazione, oggi una marcia trionfale. E poi, la sua enorme umanità mentre consola Zverev
Jannik Sinner, l’anima della sportività – IL VIDEO
Un anno fa in Australia per Jannik Sinner fu battaglia con Medverev e consacrazione, oggi una marcia trionfale. E poi, la sua enorme umanità mentre consola Zverev
Un anno fa in Australia per Jannik Sinner fu battaglia con Medverev e consacrazione, oggi una marcia trionfale. E poi, la sua enorme umanità mentre consola Zverev
Lasciamo pure da parte aggettivi e immagini, li abbiamo abbondantemente esauriti da tempo per questo fenomeno che madre natura ha deciso di donare all’Italia.
Jannik Sinner non ha vinto in Australia, ha stravinto. Il numero due al mondo Zverev è stato letteralmente annichilito, persino oltre il punteggio già di suo emblematico di una partita senza storia.
È quasi divertente il tentativo disperato di certa stampa internazionale e di alcuni soloni di provare a individuare il punto debole, le mancanze del dominatore assoluto del circuito da 12 mesi a questa parte.
Ci pensa lui, peraltro, a ricordare a tutti quanto si debba migliorare sempre, sempre, sempre… una lezione enorme.
Ancora, quanto nulla sia definito o per sempre. È proprio questa mostruosa forza psicologica a non essere una recita a uso social e di telecamere, ma un preciso impegno preso con se stesso. La massima garanzia possibile di una superiorità a oggi schiacciante.
È risultato persino divertente, nell’immediato prepartita della finalissima di Melbourne, osservare il tifo smaccato nello studio internazionale anglosassone di Eurosport per Zverev. La speranza che il tedesco invertisse la rotta e regalasse una nuova grande rivalità al circuito. Legittimo, per carità, ma alquanto esagerato nei toni, anche perché come detto non c’è stata partita e il buon Sasha è stato letteralmente travolto. Molto più equilibrato e intellettualmente onesto lo stesso Zverev, a cui vanno solo complimenti.
La stampa tedesca, invece, che aveva scritto idiozie sul doping oggi farà meglio a scrivere della Bundesliga e scusate se ci vogliamo togliere qualche sassolino dalle scarpe.
Un anno fa in Australia per Jannik Sinner fu battaglia con Medverev e consacrazione, oggi una marcia trionfale. Sicurezza, consapevolezza, parole sentite e doverose per gli allenatori, in particolare l’australiano Cahill vicino al passo d’addio. E trovatemi mai, peraltro, una parola fuori posto di questo fuoriclasse assoluto di agonismo, tecnica e concentrazione.
Di Fulvio Giuliani
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