Jannik Sinner si ritira dall’Atp di Madrid e salva Roma
Il ritiro di Jannik Sinner al Master 1000 di Madrid, a causa di forti problemi all’anca, è l’ennesimo gesto di saggezza per salvare Roma
Jannik Sinner si ritira dall’Atp di Madrid e salva Roma
Il ritiro di Jannik Sinner al Master 1000 di Madrid, a causa di forti problemi all’anca, è l’ennesimo gesto di saggezza per salvare Roma
Jannik Sinner si ritira dall’Atp di Madrid e salva Roma
Il ritiro di Jannik Sinner al Master 1000 di Madrid, a causa di forti problemi all’anca, è l’ennesimo gesto di saggezza per salvare Roma
Il ritiro di Jannik Sinner al Master 1000 di Madrid, a causa di forti problemi all’anca, è l’ennesimo gesto di saggezza per salvare Roma
La saggezza – forse esercitata in ritardo – che supera la volontà ostinata del fuoriclasse di non perdere mai, andando anche oltre il dolore. Il ritiro di Jannik Sinner al Master 1000 di Madrid – notizia comunicata pochi minuti fa dal numero uno italiano – non è una sorpresa a tutto tondo: l’anca gli faceva male da settimane, era visibile la menomazione sul campo, sebbene il numero due al mondo sia riuscito a vincere due partite sulla sofferenza fisica.
Ha deciso di preservarsi e dunque curare l’anca dolorante che, va ricordato, l’aveva condizionato anche negli anni passati. Non voleva mollare, Jannik. Si avverte anche nel suo post su X in cui ha informato i tifosi del ritiro dai quarti di finale del torneo madrileno a causa dell’impedimento fisico, “dell’anca che diventa sempre più dolorosa” che ha consigliato di ritirarsi, una decisione maturata assieme a medici e staff tecnico.
Come scritto anche ieri, è la decisione più saggia. Forse arrivata in ritardo ma il fenomeno italiano va assolutamente compreso: 28 successi su 30 partite in stagione, l’occasione di accumulare punti in classifica e avvicinarsi alla prima posizione mondiale in classifica. Soprattutto, la ferocia agonistica che lo domina – e che lui sa dominare forse come nessuno adesso nel circuito – e che gli impone di non cedere davanti a nessuno, ora che è arrivato al vertice. E sicuramente ha influito sulla sua volontà di tener duro nonostante l’infortunio la presenza a Madrid di Carlos Alcaraz e anche di Rafa Nadal (eliminato però agli ottavi di finale), perché Sinner vuole diventare uno dei migliori anche sulla terra battuta e per riuscirci gli sarebbe piaciuto sfidare – magari per l’ultima volta in carriera – il fenomeno del rosso, il venerabile maestro della terra con 13 successi al Roland Garros.
Jannik dunque si riposa, si cura. E dalle sue riflessioni affidate ai social dopo il ritiro a Madrid sorge il legittimo dubbio anche sulla sua presenza attesissima al Foro Italico per gli Internazionali d’Italia (partono il 6 maggio). E’ atteso da una serie di test medici, Roma è il primo passaggio di quattro tornei (Roland Garros, Wimbledon, Olimpiadi di Parigi) che rappresentano il focus di una stagione già straordinaria con il trionfo all’Australian Open e al Master 1000 di Miami. Ci sarà da sfidare Alcaraz, fronteggiare il ritorno di Djokovic, tenere lontano aspiranti al trono. Meglio essere pronti e sani per due mesi al top. Magari anche sacrificando Roma.
di Nicola Sellitti
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