La Nazionale israeliana torna alle Olimpiadi
Israele torna alle Olimpiadi dopo quasi mezzo secolo, grazie alla semifinale raggiunta agli Europei Under 21 in Romania e Georgia. Non accadeva dal ’76
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La Nazionale israeliana torna alle Olimpiadi
Israele torna alle Olimpiadi dopo quasi mezzo secolo, grazie alla semifinale raggiunta agli Europei Under 21 in Romania e Georgia. Non accadeva dal ’76
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Israele torna alle Olimpiadi dopo quasi mezzo secolo, grazie alla semifinale raggiunta agli Europei Under 21 in Romania e Georgia. Non accadeva dal ’76
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Israele torna alle Olimpiadi dopo quasi mezzo secolo, grazie alla semifinale raggiunta agli Europei Under 21 in Romania e Georgia. Non accadeva dal ’76
La favola si chiude senza l’happy end ma è difficile non considerare Israele come la storia calcistica del 2023. Torna alle Olimpiadi dopo quasi mezzo secolo grazie alla semifinale raggiunta agli Europei Under 21 in Romania e Georgia. Qualche settimana prima l’Under 20 israeliana è arrivata al terzo posto ai Mondiali organizzati in Argentina, con la perla dello storico successo sul Brasile. Il percorso europeo si è chiuso con una sconfitta netta (0-3) con l’Inghilterra, che già l’aveva battuta nella fase a gironi del torneo, ma Israele ha conquistato lo stesso il pass per i Giochi di Parigi.
I cinque cerchi mancavano da Montreal 1976. Prima delle Olimpiadi canadesi Israele non aveva riscosso molto successo nei principali tornei internazionali, soprattutto dopo la scelta, avvenuta negli anni Settanta, di passare a livello regionale dall’Asia all’Europa per evitare boicottaggi da parte dei Paesi arabi. L’esordio olimpico della Nazionale israeliana era avvenuto otto anni prima di Montreal. All’epoca in panchina c’era Emmanuel Scheffer, un perfetto incastro fra storia e sport della prima parte del Novecento: nato in Germania mentre si preparava il terreno per la Repubblica di Weimar, poi sopravvissuto alla Shoah, Scheffer è stato costretto a diverse migrazioni (in Polonia ha fondato anche un club per soli calciatori ebrei) e ha lanciato il calcio israeliano nella modernità, conducendolo per mano anche a Messico 1970, che resta l’unica partecipazione di Israele alla Coppa del Mondo.
La Nazionale Under 21 è composta da atleti ebrei e arabi provenienti da tutto lo Stato israeliano. Questo elemento è stato parecchio sottolineato dalla stampa internazionale e nazionale ed è una polaroid di quello che potrebbe essere e che piace assai poco all’estrema destra israeliana. Fra gli atleti di punta c’è Oscar Gloukh (gioca nel Salisburgo), piedi educati che hanno destato l’interesse di Arsenal, Manchester City, Manchester United e Tottenham.
Come spesso accade, il dio del calcio ha favorito con le sue leggi non scritte il percorso della Nazionale israeliana, passata attraverso la lotteria dei rigori ai quarti di finale contro la Georgia. Secondo quanto riportato dal sito Israel21c.org, quella partita ha registrato la presenza di oltre 44mila spettatori, diventando così la più seguita di sempre agli Europei Under 21. Il ct israeliano Guy Luzon ha raccontato di voler unire «un Paese meraviglioso», invitando a pensare per un attimo soltanto al calcio. Magari fosse davvero così facile.
Di Nicola Sellitti
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