La nuova monoposto Ferrari: la vera sorpresa sta in quello che non si vede
Per la Formula 1 comincia ufficialmente una nuova era degna di una grande rivoluzione. Perché è la più importante degli ultimi 40 anni e come la Ferrari è riuscita a sfruttarla a proprio favore nella F1-75
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La nuova monoposto Ferrari: la vera sorpresa sta in quello che non si vede
Per la Formula 1 comincia ufficialmente una nuova era degna di una grande rivoluzione. Perché è la più importante degli ultimi 40 anni e come la Ferrari è riuscita a sfruttarla a proprio favore nella F1-75
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Per la Formula 1 comincia ufficialmente una nuova era degna di una grande rivoluzione. Perché è la più importante degli ultimi 40 anni e come la Ferrari è riuscita a sfruttarla a proprio favore nella F1-75
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Per la Formula 1 comincia ufficialmente una nuova era degna di una grande rivoluzione. Perché è la più importante degli ultimi 40 anni e come la Ferrari è riuscita a sfruttarla a proprio favore nella F1-75
Per i piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz è stato amore a prima vista: “Mamma mia, è incredibile, mi piace” hanno detto subito dopo aver visto per la prima volta la nuova Ferrari F1-75 che guideranno al prossimo mondiale.
Quest’anno, a colpire immediatamente oltre la livrea – rossa fin dalla prima gara del mondiale di Formula 1 del 1950 – sono i dettagli neri che esaltano le sue nuove forme e proporzioni completamente rivoluzionate. Sulla monoposto cambia anche il colore dei numeri identificativi dei piloti, ora neri, e al posto del logo Mission Winnow è stato stampato il favoloso stemma della celebrazione dei 75 anni dopo l’uscita della famosa 125 S dalla fabbrica di Maranello, il modello che ha rivoluzionato il mondo dell’auto.
Gli aspetti tecnici hanno attirato la curiosità dei più appassionati. Gli ingegneri hanno seguito alla perfezione le linee guida del nuovo regolamento FIA 2022, che ha imposto un budget ridotto e uguale per tutti i partecipanti così da livellare le prestazioni tra le squadre, per favorire uno spettacolo in pista ad armi pari senza che per questo si sacrifichino le emozioni.
La monoposto è di poco più pesante munita di cerchi da 18 pollici con fianco ribassato, copriruota in carbonio e sfrutta l’effetto suolo proprio come nella Formula 1 degli anni ‘80 dove a prediligere la downforce non erano le complesse appendici aerodinamiche come ingombranti alettoni ma quello che si nasconde sotto la vettura, ovvero l’insieme delle azioni deportanti dello strato d’aria che corre sotto il fondo della vettura. Un vero e proprio effetto “ventosa” che ha impegnato gli ingegneri a disegnare un’auto partendo da un foglio completamente bianco. Questa è la rivoluzione messa in atto dalle regole della FIA allo scopo di eliminare i problemi in scia e facilitare i sorpassi. Fin dalle prime gare si capirà chi fra tutte ha saputo trarre vantaggio i diktat ingegneristici imposti dalla federazione. Data la scarsa performance del Cavallino nella stagione scorsa, la speranza quest’anno è di proporre un’auto performante già alla prima gara che si terrà il 20 marzo con il GP di Sakhir nel Barhein.
Il nuovo motore promette grandi progressi rispetto al recente passato. Migliorata è stata l’affidabilità e la potenza: aumentata rispetto allo stesso motore Superfast montato nel finale della scorsa stagione sulle SF21, dettaglio che è stato reso possibile anche grazie al lavoro sul nuovo carburante E10 del partner Shell.
Il marchio Ferrari ha partecipato a numerose gare in questi 72 anni, vincitrice e protagonista di sfide al limite della fisica, rendendo il marchio un lusso di fama mondiale (16 primi posti nel campionato costruttori e altri 15 nel campionato piloti) . La speranza che risiede negli appassionati è rivedere lottare il Cavallino rampante per il primo gradino del podio costruttori su cui è salito l’ultima volta ben 14 anni fa.
“Io sono personalmente orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto per progettare questa F1-75 perchè qui c’è il nostro Know How, la nostra creatività e soprattutto la nostra passione” ha detto Mattia Binotto, ingegnere e dirigente sportivo italiano, direttore sportivo della Scuderia Ferrari. “Questa è una Ferrari che voglio definire coraggiosa”.
di Marco Mauri
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Tag: automobilismo, formula1
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