La rinascita di Matteo Berrettini
Matteo Berrettini ha battuto l’amico Lorenzo Sonego a Wimbledon, scacciando via le lacrime di Stoccarda
La rinascita di Matteo Berrettini
Matteo Berrettini ha battuto l’amico Lorenzo Sonego a Wimbledon, scacciando via le lacrime di Stoccarda
La rinascita di Matteo Berrettini
Matteo Berrettini ha battuto l’amico Lorenzo Sonego a Wimbledon, scacciando via le lacrime di Stoccarda
Matteo Berrettini ha battuto l’amico Lorenzo Sonego a Wimbledon, scacciando via le lacrime di Stoccarda
Il successo di Berrettini su Sonego – arrivato dopo una partita durata tre giorni, a causa della sfiancante pioggia che ha più volte interrotto il gioco – restituisce a buoni livelli il tennista romano finalista lo scorso anno a Wimbledon, che davvero è stato avvolto da una nube mediatica eccessiva per la serie di sconfitte e infortuni maturati nella prima fetta di stagione.
Un processo mediatico permanente, come se i tennisti, soprattutto quelli purtroppo inclini agli infortuni come Berrettini, non vivessero di alti e bassi, prestazioni sublimi e tonfi memorabili. Invece si è aperta la caccia al colpevole, dalla fidanza famosa – ex velina, aggravante – che addirittura si è dovuta difendere pubblicamente dagli haters online, spiegando che non è l’amore, il sesso o quello che legittimamente riguarda solo la coppia, ad aver rallentato la corsa di Berrettini.
Tutto è diventato gossip, dagli allenamenti con la fidanzata in Florida al recente sfogo di Berrettini a Stoccarda, dopo la sconfitta con Sonego, le aspettative del campione che teme di non tornare più ad alti livelli. Come ci ha raccontato Omar Camporese, altro talento italiano frenato dagli infortuni, ogni volta si riparte daccapo dopo un infortunio, il tennista vive di routine e per Berrettini quella routine è stata violata diverse volte.
Insomma, si è andati decisamente oltre e non perché oggi Berrettini è riuscito a vincere una partita a Wimbledon. C’è stata l’iniezione di fiducia invocata da Berrettini, forse l’innesco della risalita, anche se non è certo una buona prestazione che certifica il ritorno a livelli alti, soprattutto per un ex top ten come il tennista romano. Che vede forse la luce, che potrebbe perdere al prossimo turno come ritrovare la forma migliore e diventare la mina vagante del torneo londinese. Non sarebbe la prima né l’ultima volta che accade: Goran Ivanisevic vinse l’edizione del 2001 arrivando al torneo con una wild-card, un invito degli organizzatori: era indietro in classifica, sembrava a un passo dal tramonto.
La cosa migliore che potrebbe capitargli, magari vincendo un pacchetto di partite nelle prossime settimane, è ottenere un briciolo di normalità per la sua vita, in campo e fuori.
di Nicola Sellitti
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