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L’Italia di Gattuso parte a razzo (nel 2’ tempo) e travolge l’Estonia: 5-0

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La “prima” di Rino Gattuso sulla panca dell’Italia è estremamente positiva, si è vista voglia, organizzazione, principi chiari di gioco

Gattuso

L’Italia di Gattuso parte a razzo (nel 2’ tempo) e travolge l’Estonia: 5-0

La “prima” di Rino Gattuso sulla panca dell’Italia è estremamente positiva, si è vista voglia, organizzazione, principi chiari di gioco

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L’Italia di Gattuso parte a razzo (nel 2’ tempo) e travolge l’Estonia: 5-0

La “prima” di Rino Gattuso sulla panca dell’Italia è estremamente positiva, si è vista voglia, organizzazione, principi chiari di gioco

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Premessa d’obbligo: di fronte c’era l’Estonia, numero 126 nel ranking Fifa, che però aveva ceduto di un solo gol alla Norvegia di Haaland, che a sua volta ha preso a pallate gli azzurri a giugno, portando all’esonero di Luciano Spalletti. E spesso alla prima di un nuovo commissario tecnico, si vedono concentrazione e sudore, anche per ripulirsi la coscienza dei propri errori.

Ma la “prima” di Rino Gattuso sulla panca dell’Italia è estremamente positiva, non solo per la cinquina di reti arrivata nel secondo tempo, dopo 17 tiri nel primo parziale di gioco. Si è vista voglia, organizzazione, principi chiari di gioco. E’ presto, ma appare netta la mano del nuovo ct in pochi giorni di lavoro a Coverciano. La vittoria servirà per lavorare meglio. Ma è solo l’avvio di un nuovo percorso.
Hanno segnato (finalmente) le punte, con doppio Retegui (otto reti in azzurro per l’ex Atalanta, come Kean) e timbro anche dello stesso Kean e Raspadori, oltre al gol di Bastoni.

E’ decisamente un buon segnale, perché all’Italia manca da tempo la produzione offensiva. Anche con Spalletti spesso si costruiva tanto e realizzava poco. Un altro aspetto convincente che arriva dalla prova della nazionale a Bergamo è la convinzione, l’atteggiamento giusto, l’aggressività, la fame di Italia. E non è un dettaglio, perché le ultime esibizioni azzurre, specialmente le ultime due partite con Norvegia e Moldova, erano state davvero raccapriccianti.

Ora c’è un esame decisivo, contro Israele – avanti all’Italia in classifica, ma con una partita in più – a Debrecen (campo neutro), passaggio necessario per blindare il secondo posto che vale almeno i playoff, provando a recuperare il gap dalla Norvegia.

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