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L’Italvolley del maestro Velasco, la squadra che non sa perdere

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L’Italvolley femminile di Julio Velasco in poco più di due anni è diventata – per distacco – la nazionale più forte al mondo, salendo a 29 vittorie consecutive e battendo il Brasile (3-1) nella finale del torneo

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L’Italvolley del maestro Velasco, la squadra che non sa perdere

L’Italvolley femminile di Julio Velasco in poco più di due anni è diventata – per distacco – la nazionale più forte al mondo, salendo a 29 vittorie consecutive e battendo il Brasile (3-1) nella finale del torneo

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L’Italvolley del maestro Velasco, la squadra che non sa perdere

L’Italvolley femminile di Julio Velasco in poco più di due anni è diventata – per distacco – la nazionale più forte al mondo, salendo a 29 vittorie consecutive e battendo il Brasile (3-1) nella finale del torneo

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Vincere, rivincere la Nations League dopo l’edizione dello scorso anno (vinta anche nel 2022) nella serata più difficile, nella partita giocata meno bene. L’Italvolley femminile di Julio Velasco in poco più di due anni è diventata – per distacco – la nazionale più forte al mondo, salendo a 29 vittorie consecutive e battendo il Brasile (3-1) nella finale del torneo. Un segnale di grandezza a poche settimane dai Mondiali in Thailandia, che è il grande obiettivo del Maestro Velasco, dopo l’oro ai Giochi olimpici 2024. Ma che fatica: è stata una battaglia, le azzurre sono state parecchio incostanti, hanno praticamente regalato il primo set alle sudamericane, che sono sempre rimaste in partita, sapendo sfruttare gli errori della nazionale di Velasco.

Lui, Julio, il Maestro, che ormai ne ha viste di tutti i colori, ha cambiato la partita con un cambio decisivo nel terzo set: fuori Paola Egonu, dentro Ekaterina (Kate) Antropova, che ha poi giocato da opposto titolare sino al termine della partita. Una scelta pesante, la staffetta avviene spesso, è la ricchezza del roster italiano, ma mettere fuori la stella della nazionale nel momento decisivo del match è una mossa “alla Velasco”. Una mossa che ha pagato. Come il time-out chiamato sul match point per le azzurre, nel quarto parziale. Mossa da fuoriclasse ed è stata tale anche Myriam Sylla, la mente e il braccio del pensiero di Velasco nel sestetto azzurro che vince ancora, dimostrandosi più forte anche della sua luna storta. Ora, i Mondiali, dove si arriva da favorite.

di Nicola Sellitti

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