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Ferrari

Lucida follia rossa

La vittoria di ieri a Monza della Ferrari di Charles Leclerc, nel Gran Premio d’Italia, è stato un vero e proprio shock emotivo

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Lucida follia rossa

La vittoria di ieri a Monza della Ferrari di Charles Leclerc, nel Gran Premio d’Italia, è stato un vero e proprio shock emotivo

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Lucida follia rossa

La vittoria di ieri a Monza della Ferrari di Charles Leclerc, nel Gran Premio d’Italia, è stato un vero e proprio shock emotivo

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La vittoria di ieri a Monza della Ferrari di Charles Leclerc, nel Gran Premio d’Italia, è stato un vero e proprio shock emotivo

Scritto da chi solo 10 giorni fa – e lo confermerebbe oggi – criticava la mancanza di critiche e pressioni sul responsabile della gestione sportiva della Ferrari Frederic Vasseur: la vittoria di ieri a Monza, nel Gran Premio d’Italia, è stato un vero e proprio shock emotivo.

Uno di quei pomeriggi di sport da ricordare, raccontare e tramandare. Perché eravamo a Monza, che della Formula 1 è parte integrante come solo Monaco e Spa e se non lo capisci di Formula 1 non puoi parlare. Perché è avvenuto in condizioni di relativa inferiorità tecnica, realizzando una di quelle ormai sempre più rare sorprese in uno sport profondamente matematico, studiato sin dai minimi dettagli. Talvolta, sorprese comprese.

E allora inventarsi la “magia“, il colpo gobbo, la mossa completamente fuori quadro e oltre ogni previsione aggiunge quell’elemento che ancora ci fa mettere davanti al televisore alla partenza di ciascun Gran Premio: il fattore umano. La Ferrari era inferiore alla McLaren alla vigilia del Gp d’Italia e lo è anche adesso, pur avendo ridotto il gap grazie agli aggiornamenti studiati proprio in occasione della gara casalinga. Se tutto fosse stato mantenuto nella logica e in ciò che risultava preventivabile al computer, le rosse sarebbero arrivate nella migliore delle ipotesi terza e quarta. Facendo il loro e potendo persino archiviare con una certa soddisfazione il weekend, fra uno sbadiglio e l’altro.

Aver mandato a stendere logica e prudenza è stato il primo atto di coraggio che ha portato alla domenica perfetta. Poi è servito avere a disposizione un fuoriclasse: perché Charles Leclerc è un fuoriclasse, non è solo un ottimo pilota. Ottimo pilota è Lando Norris, che in questo momento ha a disposizione di gran lunga la macchina migliore del gruppo e non riesce ad accorciare più di tanto in classifica su Max Verstappen, frenato da limiti ed errori evidenti.

Leclerc ha fatto quello che avrebbe potuto fare Max, che avrebbe potuto fare Lewis, che non può fare (ancora) Lando e neppure l’ottimo Piastri di ieri. È finita così in un tripudio in rosso e ce la si deve godere fino all’ultimo, nell’assoluta consapevolezza che a nessun vero ferrarista può bastare e che abbiamo ancora tutto il diritto di chiedere a Vasseur e alla rossa di essere così sempre

di Fulvio Giuliani

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