
Il Merlara contro il razzismo
Il Merlara ha deciso di lasciare definitivamente il terreno di gioco a 15 minuti dalla fine della partita a causa degli insulti razzisti della squadra avversaria
Il Merlara contro il razzismo
Il Merlara ha deciso di lasciare definitivamente il terreno di gioco a 15 minuti dalla fine della partita a causa degli insulti razzisti della squadra avversaria
Il Merlara contro il razzismo
Il Merlara ha deciso di lasciare definitivamente il terreno di gioco a 15 minuti dalla fine della partita a causa degli insulti razzisti della squadra avversaria
Il Merlara ha deciso di lasciare definitivamente il terreno di gioco a 15 minuti dalla fine della partita a causa degli insulti razzisti della squadra avversaria
Il Merlara contro il razzismo. La scelta più dura. Soprattutto la scelta più giusta contro la furia di intolleranza di stampo razzista negli stadi italiani. Soprattutto nelle serie giovanili. Una squadra di calcio di prima categoria veneta, il Merlara, ha deciso di lasciare definitivamente il terreno di gioco a 15 minuti dalla fine della partita. Alcuni calciatori del team avversario, il Badia Polesine (Rovigo), si sono prodotti in gesti e versi di discriminazione razziale verso alcuni atleti africani del Merlara.
Al coro dell’indecenza si è unito anche una fetta del pubblico casalingo. Così, la scelta, Merlara. Via dal campo in segno di vicinanza e solidarietà ai compagni di squadra offesi in più occasioni. Uno dei dirigenti ha poi raccontato di calciatori che non ne potevano più delle continue offese ricevute.
Secondo le ricostruzioni di diversi siti locali, lo stesso dirigente si sarebbe sentito dire da una persona presente a bordocampo che era sostanzialmente inevitabile quanto fosse accaduto, a causa della multietnicità del Merlara. Una frase, se possibile, più pesante delle offese lanciate dal campo e dagli spalti.
Nel campionario delle offese ci sono stati gli ululati e l’uso della parola “scimmia”, che purtroppo è avvenuto più volte in altri contesti. E’ l’epiteto che si vede scagliare dagli spalti il fenomeno brasiliano del Real Madrid, Vinicius, in diversi stadi spagnoli. E restando a casa nostra, è l’offesa lanciata un mese fa, a Rimini, in un incontro del campionato femminile Under 19 di basket tra Happy Basket Rimini e Nuova Virtus Cesena verso una cestista di origine africana.
Dalla Romagna alla Toscana, qualche mese fa la Cestistica Audace Pescia, campionato di divisione regionale 1, si è vista squalificare il campo per due turni perché durante la partita con la Sestese un cestista di origine ghanese della squadra ospite era in lunetta per un paio di liberi, ha avvertito dalle tribune il verso di una scimmia. Ha quindi lasciato il pallone sul parquet, si è avvicinato al tavolo degli ufficiali di campo, segnalando l’offesa subita. Quindi, il referto e la squalifica.
Di Nicola Sellitti
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