Mondo Duplantis, re del salto con l’asta
Mondo Duplantis, non ancora ventiquattrenne, ha già vinto tutto il possibile nella sua specialità di riferimento: il salto con l’asta
Mondo Duplantis, re del salto con l’asta
Mondo Duplantis, non ancora ventiquattrenne, ha già vinto tutto il possibile nella sua specialità di riferimento: il salto con l’asta
Mondo Duplantis, re del salto con l’asta
Mondo Duplantis, non ancora ventiquattrenne, ha già vinto tutto il possibile nella sua specialità di riferimento: il salto con l’asta
Mondo Duplantis, non ancora ventiquattrenne, ha già vinto tutto il possibile nella sua specialità di riferimento: il salto con l’asta
La storia recente del salto con l’asta si è compiuta quando la signorina Helena Hedlund ricevette una lettera in Svezia. Il mittente era l’università americana di Louisiana State, che offriva alla talentuosa vichinga una borsa di studio per far parte della squadra di atletica (specialità eptathlon) e di quella di pallavolo. Helena accettò e all’ateneo incrociò in pedana Greg, ottimo astista di etnia Cajun, gli eredi dei coloni francesi della Louisiana. A confermare le sue origini il cognome francofono: Duplantis. Scoccò l’amore franco-vichingo e così nacquero Andrea e Antoine. Chiamare i figli con la lettera A come iniziale divenne una tradizione cui non sfuggì neppure il terzo pargolo, Armand. Tutti e tre i ragazzi ereditarono il Dna di papà Greg, così fissato con l’asta da costruire una piccola pedana in giardino. Andreas sarebbe arrivato a disputare i campionati mondiali junior e Antoine avrebbe lasciato solo per il baseball, diventando il miglior battitore della storia di Lousiana State. Armand avrebbe invece seguito i voleri del genitore.
Diventò Mondo, per le difficoltà degli americani di pronunciare correttamente il nome di battesimo, ma soprattutto iniziò a demolire ogni record nelle categorie giovanili della specialità. Circola su Internet il filmato del bimbo che salta in giardino a 3 anni e sale sempre più su, ad altezze che a parità di età i grandi dell’asta – Sergei Bubka compreso – si sognavano. Mondo Duplantis è già una stella quando si presenta ai campionati europei junior di Grosseto, vinti naturalmente con un vantaggio misurabile in decimetri, non in centimetri. Campionati europei per uno nato a Lafayette, Louisiana, Stati Uniti? Si, perché da mamma Helena Mondo aveva ereditato anche il passaporto svedese. L’inglese era la sua lingua madre, ma a casa ci si esercitava anche con l’idioma in uso a Stoccolma. Oggi Mondo si esprime in svedese correttamente anche nelle interviste e in Svezia, a Uppsala, ha scelto di stabilirsi in estate quando la stagione di atletica si svolge principalmente in Europa, con un duplice vantaggio: inverno nel tepore della Louisiana, estate nel temperato clima del Nord. Il resto è un curriculum spaventoso: a 24 anni ancora da compiere – il prossimo 10 novembre – ha già vinto tutto quanto è possibile. Oro olimpico, campione del mondo, due volte sul trono d’Europa, doppio vincitore in Diamond League.
Nel frattempo ha spinto molto più avanti l’orizzonte che Sergei Bubka, con l’aggiunta di Renaud Lavillenie a livello indoor, avevano sigillato per quasi 30 anni. 6,21 a Eugene – giusto in chiusura della rassegna iridata 2022 – per conquistare il primato all’aperto, un centimetro di più per fissare a Clermont Ferrand, a casa di Lavillenie, quello al coperto. Record più che mai provvisori, perché il 6,30 è ampiamente nelle sue possibilità. In attesa di scendere in pedana a Budapest e dopo aver già colmato ogni possibile buco nell’albo d’oro, si è dato un ulteriore obiettivo: stabilire il primato di ogni meeting cui prende parte. Per uno come lui non è difficilissimo: basta iscriversi alla gara e il più è fatto.
di Nicola RoggeroLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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