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Musetti, il sogno si infrange su Alcaraz e l’infortunio

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Almeno un’ora e mezza di tennis stellare, non sempre continuo ma con picchi difficilmente replicabili in una stagione, sino alla resa di Musetti, fermato da noie fisiche. Nella finale del Master 1000 di Montecarlo trionfa Carlos Alcaraz in 3 set (3-6; 6-1; 6-0)

Musetti, il sogno si infrange su Alcaraz e l’infortunio

Almeno un’ora e mezza di tennis stellare, non sempre continuo ma con picchi difficilmente replicabili in una stagione, sino alla resa di Musetti, fermato da noie fisiche. Nella finale del Master 1000 di Montecarlo trionfa Carlos Alcaraz in 3 set (3-6; 6-1; 6-0)

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Musetti, il sogno si infrange su Alcaraz e l’infortunio

Almeno un’ora e mezza di tennis stellare, non sempre continuo ma con picchi difficilmente replicabili in una stagione, sino alla resa di Musetti, fermato da noie fisiche. Nella finale del Master 1000 di Montecarlo trionfa Carlos Alcaraz in 3 set (3-6; 6-1; 6-0)

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Innanzitutto, è stata una partita meravigliosa. Almeno un’ora e mezza di tennis stellare, non sempre continuo ma con picchi difficilmente replicabili in una stagione. Sino alla resa di Lorenzo Musetti, fermato da noie fisiche. Carlos Alcaraz ha battuto l’italiano (3-6; 6-1; 6-0) nella finale del Master 1000 di Montecarlo. E’ stata la fatica fisica che ha provocato muscolari nel terzo set per l’italiano (dopo tre partite lunghe in tre giorni vinte in rimonta) a delineare la differenza tra lo spagnolo e Musetti. Che in ogni caso ha regalato grandi emozioni, salendo al numero 11 della classifica mondiale. Per Alcaraz c’è ora la seconda posizione Atp, alle spalle di Jannik Sinner.

Un anno di distanza (Musetti è del 2002, Carlos del 2003), una conoscenza reciproca dai tornei giovanili. In entrambi ci sono echi, brani di Roger Federer, l’idolo tecnico sia di Musetti che di Alcaraz. La maturazione di Musetti, che ora è veemente, è stata più lunga. Mentre lo spagnolo è arrivato al vertice subito. Contando a neppure 22 anni già quattro prove del Grand Slam, cinque tornei Master 1000 e la prima posizione mondiale. E’ stato un match pari sino al problema fisico di Musetti. Un epilogo non degno di una partita da ricordare.

Il primo set di Musetti è un inno al tennis. Quaranta minuti malcontati di pura arroganza tecnica – ma anche predisposizione al sacrificio – contro il tennista obiettivamente più dotato dal punto di vista tecnico nel circuito Atp. Dritti, rovesci, colpi di genio, una visione chiara, nitida della partita e una palla corta sul set point che ha lasciato senza parole il centrale di Montecarlo. Musetti al suo meglio, cioè uno che vale abbondantemente la top 5 mondiale, se il talento sarà sorretto dalla personalità e da un filo di continuità in più. Il toscano ha sfilato ogni argomento ad Alcaraz, che si è trovato spaesato, troppo incline agli errori gratuiti, quasi non abituato a doversi fronteggiare con una qualità tennistica che vale la sua, o poco meno.

Nel secondo parziale però lo spagnolo lucida l’argenteria, sale di colpi e per Musetti c’è solo da resistere e attendere che passi la tempesta tecnica di gemme, finte, colpi da fondocampo. Un continuo assolo al sax dello spagnolo numero 3 al mondo, che quando gioca così va ammirato, sperando che la bonaccia passi presto.

Così si è arrivati al terzo set, una costante del percorso nel Principato del tennista italiano. Musetti ha iniziato ad avvertire il problema alla coscia destra, che lo ha letteralmente fatto piantare. Ha perso due servizi in fila, ha invocato l’aiuto di medici e fisioterapisti. In sostanza, la partita più importante della sua carriera è finita lì.

Anche contando la sconfitta di Musetti con il fuoriclasse spagnolo, per l’Italia del tennis è stata un’altra settimana da incorniciare. In quella precedente Cobolli e Darderi hanno vinto rispettivamente a Bucarest e Marrakech. E tra due settimane rientra nel circuito, a Roma, il numero uno al mondo.

di Nicola Sellitti

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