Nuovi italiani vincenti nello sport senza colore
Sono i ‘nuovi’ italiani. Leggasi bene: italiani. Cestisti, sprinter, tennisti, nuotatori tra i 15 e i 20 anni. Il presente e soprattutto il futuro dello sport nazionale.

Nuovi italiani vincenti nello sport senza colore
Sono i ‘nuovi’ italiani. Leggasi bene: italiani. Cestisti, sprinter, tennisti, nuotatori tra i 15 e i 20 anni. Il presente e soprattutto il futuro dello sport nazionale.
Nuovi italiani vincenti nello sport senza colore
Sono i ‘nuovi’ italiani. Leggasi bene: italiani. Cestisti, sprinter, tennisti, nuotatori tra i 15 e i 20 anni. Il presente e soprattutto il futuro dello sport nazionale.
Sono i ‘nuovi’ italiani. Leggasi bene: italiani. Cestisti, sprinter, tennisti, nuotatori tra i 15 e i 20 anni. Il presente e soprattutto il futuro dello sport nazionale. Sono quasi sempre figli di immigrati venuti nel nostro Paese, che si sono rimboccati le maniche, hanno costruito una famiglia e un progetto di vita. Hanno mandato i loro figli a scuola in classe con i nostri. E ora alcuni di quei ragazzi sono arrivati a indossare la maglia azzurra delle nostre Nazionali. Uno degli ultimi esempi è arrivato dall’Under 20 di basket, che ha vinto gli Europei di categoria battendo in finale la Lituania. Uno dei primi pensieri della squadra – intesa come blocco di ragazzi in cui non trovano posto le miserie umane dei leoni da tastiera – è stato contro la furia di offese razziste ricevute via social, divenuta carburante per arrivare al successo.
Nell’Italbasket che ha conquistato l’Europa c’è Theo Airhienbuwa, nato a Isola della Scala, Verona, padre nigeriano e mamma veronese, maturità al liceo scientifico “Galileo Galilei”. Farà il college a Tulsa (in Oklahoma) e ha già inserito materie collegate a Scienze politiche e a Psicologia. Poi tra gli altri c’è Elisèe Assui, 19 anni, nato a Varese da genitori ivoriani. Rappresentano il racconto di un’Italia nuova, un mix di storie diverse, di talenti con un background migratorio, di giovani cresciuti ed emersi dalle periferie italiane.
Di storie così se ne contano ormai a decine. Si rassegnino i razzisti dal clic facile. È un treno in corsa e non si ferma. È l’ennesimo, plastico monito a un Paese che stenta – come evidenziato dal fallimento alla tornata referendaria dello scorso giugno – a considerare una priorità il tema della tempistica per ottenere la cittadinanza italiana. Un risultato su cui un buon pezzo di politica ora si sta adagiando, dopo aver di fatto aggirato (se non boicottato) il tema per decenni. Come fosse uno spettro, non la fisiologica conseguenza di un Paese che cambia e che nei fatti vede figli di stranieri nelle classi, nelle palestre, nelle chiese.
Nel tennis femminile – che ha tenuto in piedi la baracca per oltre un decennio, in attesa prima di Berrettini e poi di Sinner con il resto della valanga azzurra – sta emergendo la 17enne Tyra Caterina Grant, treccine e fisico che ricordano più Venus che Serena Williams: doppio passaporto (italiano e statunitense), attuale numero 2 al mondo fra gli juniores, con il sogno di qualificarsi allo Us Open mentre si allena con Renzo Furlan, ex coach di Jasmine Paolini. Papà ex cestista, Tyra ha preferito l’Italia agli States perché è cresciuta qui e non ha per fortuna nessuno strascico con il razzismo.
Ai Mondiali di Singapore sta invece per arrivare il momento di Sara Curtis, la nuova faccia del nuoto italiano femminile. Agli Assoluti di Riccione ha battuto il primato di Federica Pellegrini nei 100 metri stile libero, con record anche nei 50 metri: «Sono la prima campionessa italiana di nuoto nera, anzi mulatta. Non mi piace quando sento dire ‘di colore’, non ha senso. A parte che anche il bianco è un colore e poi nessuna pelle al mondo è bianca» ha spiegato alla stampa. Aggiungendo che «riguardo al razzismo, posso dire che lo sport abbatte i pregiudizi: c’era qualcuno che pensava che i neri non potessero nuotare velocemente perché avrebbero le ossa più pesanti. Che stupidaggine».
C’è anche una 15enne nell’atletica leggera. Si chiama Kelly Doualla ed è figlia di immigrati camerunensi da tempo in Italia. In Macedonia ha stabilito il nuovo record europeo under 18, terzo miglior tempo sui 100 metri della storia dell’atletica italiana.
Giovani, forti, integrati: ecco i ‘nuovi’ italiani dello sport.
di Nicola Sellitti
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: sport
Leggi anche

Il dolce rientro a casa di Achille Polonara dopo il primo ciclo di cure – IL VIDEO

Lorenzo Bonicelli cade dagli anelli: è in coma farmacologico. L’Italia ritira la squadra

Ripartire dalle Olimpiadi
