Olimpia, mille luci e le inutili esagerazioni
Parigi 2024, tra critiche ed esagerazioni. Cercare di sfruttare al massimo i Giochi è ragionevole e comprensibile, debordare nello sciovinismo molto meno
Olimpia, mille luci e le inutili esagerazioni
Parigi 2024, tra critiche ed esagerazioni. Cercare di sfruttare al massimo i Giochi è ragionevole e comprensibile, debordare nello sciovinismo molto meno
Olimpia, mille luci e le inutili esagerazioni
Parigi 2024, tra critiche ed esagerazioni. Cercare di sfruttare al massimo i Giochi è ragionevole e comprensibile, debordare nello sciovinismo molto meno
Parigi 2024, tra critiche ed esagerazioni. Cercare di sfruttare al massimo i Giochi è ragionevole e comprensibile, debordare nello sciovinismo molto meno
Quante inutili esagerazioni, cercando di sfruttare l’ondata mediatica garantita dalle Olimpiadi. Potente catalizzatore anche di sciocchezze più o meno innocue e ingenue, come stiamo sperimentando.
I primi sono stati proprio i padroni di casa francesi: cercare di sfruttare al massimo i Giochi è ragionevole e comprensibile, Debordare nello sciovinismo molto meno. Questi giorni stanno regalando alcune immagini di una bellezza e forza senza pari. In ordine sparso, i ciclisti che si arrampicano sulla butte di Montmartre, il beach-volley sotto la Torre Eiffel, l’incredibile scenario dell’equitazione nella reggia di Versailles. Ciò detto, non si può fare di ogni minuto un peana, altrimenti la figuraccia mondiale della Senna inquinata diventa un contrappasso crudele. Ancor peggio, per certi aspetti, la “cura” riservata al villaggio olimpico.
Un malinteso ossequio a politiche green che sfociano nell’ideologia ha finito per mettere a rischio la salute degli atleti o almeno le loro prestazioni. Rinunciare all’aria condizionata – con la scusa dei giochi più sostenibili della storia – significa farsi impallinare dall’immagine virale dell’oro olimpico Thomas Ceccon costretto a riposare sull’erba nel parco per sfuggire un alla canicola delle stanze. Equilibrio, insomma. In ogni caso sono gli atleti a fare la figura più bella. Per le emozioni che ci stanno regalando – oltre le bandiere – e per l’istruttiva capacità di dribblare le polemiche più scomposte e strumentali messe in piedi da chi di sport non capisce nulla ma crede di poter cavalcare la tigre olimpica.
Ancora, il vero e proprio monito che arriva dalle spettacolari azzurre della ginnastica. Sono giovanissime ma già con una capacità dialettica e di esposizione da far invidia a molti adulti. Nel riconoscere di aver rinunciato all’adolescenza, non c’è alcuna recriminazione, solo la soddisfazione di averlo fatto per uno scopo. Raggiunto. Fin quando i protagonisti degli altri sport – pensiamo al nuoto – vivevano rosi da un palese risentimento nei confronti dei soldi e della notorietà del calcio non si vinceva. Quando hanno cominciato a pensare solo alla propria forza, è cambiato tutto.
Di Fulvio Giuliani
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