Oltre la papera del povero Radu
| Sport
Nessuno è inseguito dall’ombra del disastro come l’estremo difensore. Ieri sera Radu ci ha ricordato perché
Oltre la papera del povero Radu
Nessuno è inseguito dall’ombra del disastro come l’estremo difensore. Ieri sera Radu ci ha ricordato perché
| Sport
Oltre la papera del povero Radu
Nessuno è inseguito dall’ombra del disastro come l’estremo difensore. Ieri sera Radu ci ha ricordato perché
| Sport
AUTORE: Fulvio Giuliani
Il portiere vive un’intera carriera inseguito dall’incubo della “papera“. Non ce n’è uno, compresi i più famosi, vincenti, forti della storia, che sia riuscito a sottrarsi a questa maledizione. Si pensi al recentissimo caso di sua maestà Gigi Buffon.
Può arrivare in qualsiasi istante quel flash, il gesto apparentemente semplice e ripetuto innumerevoli volte in allenamento e partite che si tramuta nell’anticamera del disastro. Ieri sera, lisciando quella palla in un quasi autogol da cineteca, il giovane rumeno Ionut Radu potrebbe aver strappato lo scudetto dalle maglie dell’Inter per consegnarlo a quelle del Milan. Proprio il Milan.
Un momento di buio, l’appoggio goffo del destro sulla sfera, la palla che scivola via quasi accarezzata e cancella un sorpasso dato quasi per scontato, forse anche troppo.
Tutti sbagliano in campo, ma l’unico per il quale sia stata coniata una terminologia apposita di straordinario e crudele successo – la “papera“, appunto – è il portiere. Ci sono attaccanti e difensori assolutamente sciagurati, gente dai piedi quadri o dalle giornate semplicemente troppo storte, ma nessuno inseguito dall’ombra del disastro come l’estremo difensore.
Anche questa, del resto, è una definizione minacciosa, con quel sapore ultimativo e senza domani che certo non rende più sereni i 90 minuti nel ruolo più atipico e decisivo del gioco più bello del mondo. Il portiere, Radu ne è un clamoroso esempio anche se ne avrebbe fatto certo volentieri a meno, è il protagonista naturale di 1000 racconti e 100 romanzi, ma soprattutto colui che rientrando negli spogliatoi deve trovare il coraggio di guardare in faccia i compagni e la propria carriera. Certe volte deve essere veramente difficile, se non impossibile.
Nessuno lo dirà mai apertamente, le parole e i gesti di conforto sono assolutamente sinceri, ma istanti come quelli di ieri ti restano addosso per sempre. Alimentati dalla memoria di milioni di tifosi, mentre il rischio di diventare un “meme“ è quantomai concreto e fastidioso.
Il calcio-metafora della vita è anche questo e può fare molto male, eppure di una cosa siamo sicuri: i portieri non meritano questa jattura della “costruzione dal basso“ che piace tanto ai loro allenatori e li costringe a giocare con i piedi. Loro, così innamorati dei guantoni e dei voli fra i pali, temono ormai più degli attaccanti questa mania che rischia di distruggere il mestiere più solitario e poetico del pallone. Forza Radu.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Sinner, ora si esagera!
26 Ottobre 2025
Abbiamo visto scrivere tweet al veleno, editoriali in punta di penna sul nostro numero uno e numer…
Sinner batte De Minaur e vola in finale a Vienna! Affronterà Zverev
25 Ottobre 2025
Jannik Sinner batte Alex De Minaur e vola in finale a Vienna! Niente da fare invece per Lorenzo Mu…
Atp 500 di Vienna, Sinner batte il kazako Bublik 6-4, 6-4 e vola in semifinale
24 Ottobre 2025
Atp 500 di Vienna, Jannik Sinner batte il kazako Bublik 6,4-6-4 e vola in semifinale, dove affront…
Atp 500 di Vienna, Sinner batte Cobolli e vola ai quarti di finale
23 Ottobre 2025
Atp 500 di Vienna, Sinner batte Cobolli 6-2, 7-6 e vola ai quarti di finale. Un derby azzurro mai…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.