Verso l’Australian Open, parla Omar Camporese
Verso l’Australian Open, parla Omar Camporese
Verso l’Australian Open, parla Omar Camporese
La certezza Sinner, la riscossa Berrettini, la rinascita di Musetti. Omar Camporese, ex numero 18 al mondo con due tornei Atp vinti in carriera e ora apprezzato commentatore Rai Sport, mette in fila gli italiani al via della stagione con l’Australian Open, il primo torneo del Grand Slam: “Dopo la gioia del trionfo in Coppa Davis si ricomincia ed è evidente che Jannik sia due gradini sopra agli altri italiani, che comunque sono tutti forti e solidi – spiega Camporese -, Sinner è una certezza anche se in Australia non mancano le incognite, nonostante il livello altissimo che ha saputo raggiungere, specialmente nell’ultima fetta del 2023, con un miglioramento netto al servizio che gli permesso di forzare da fondo con meno errori. I tornei degli Slam sono però più complessi della Davis, si gioca sui cinque set, a 40 gradi e fisicamente vedo Sinner ancora alle spalle di Rune e Alcaraz – nota Camporese -, la scorsa estate Jannik, escludendo il successo a Toronto, ha fatto fatica con il caldo intenso. Nulla toglie che possa vincere a Melbourne, ricordo che c’è anche Djokovic che ha vinto dieci volte in Australia e che sarà assai motivato. Insomma non vorrei che si caricasse troppo sul ragazzo, ci sono tante pressioni. Sinner comunque è mentalmente assai solido e sa cosa vuole, il suo staff tecnico è di alto livello. Se arrivasse in semifinale, per esempio, sarebbe un ottimo avvio stagionale e non sarebbe certamente un passaggio a vuoto”, riflette l’ex tennista bolognese, che poi si sposta su Berrettini, da pochi giorni in Australia, ritiratosi da un torneo-esibizione e dopo diversi anni si ritrova fuori dai primi cento al mondo. “Lo attende un percorso lungo, deve ritrovare la sua identità e serve tempo – dice Omar -, gli consiglio massima calma, prendere il lavoro quotidiano e le sconfitte come elementi da analizzare per migliorare per poi tornare ad alto livello, non dico da top ten ma ad alto livello nell’arco del 2024. La frenesia del risultato può portare fuori strada ed è un rischio. Vincendo qualche partita potrebbe trovare fiducia per spingere sull’acceleratore”.
E nel pacchetto di mischia degli italiani che cercano la scia di Sinner, Camporese punta la sua fiche su Lorenzo Musetti. “Resto affascinato dal suo talento, dal suo rovescio a una mano, adoro chi gioca bene a tennis, in questi giorni mi sono esaltato per il ritorno al successo di Dimitrov dopo sei anni e ricordo il rovescio di Wawrinka, il migliore degli ultimi 30 anni, poi quelli di Gaudio, Gasquet, Federer ovviamente. Musetti ha concluso il 2023 in difficoltà fisica, si è visto in Davis. Per svoltare, deve riuscire a fare i passaggi che ha fatto Sinner: si è affidato al suo staff completamente, senza guardare i risultati ma i progressi compiuti sul gioco. Certo, servirebbe la testa di Jannik, ma so, da ex giocatore, che non ci sono altre strade se non questa”.
di Nicola Sellitti
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche