Poteva solo andare peggio e così è andata. Dopo la farsa della misteriosa ‘esenzione’ concessa al n. 1 al mondo del tennis (in quanto tale, è evidente), Novak Djokovic è finito bloccato in aereo al suo arrivo in Australia, dove dovrebbe giocare gli Open di Melbourne.
Nonostante il torneo sia (ormai teoricamente) vietato ai no-vax, come il campione serbo. Atterrato alle 23:30 locali di ieri all’aeroporto Tullamarine di Melbourne, la polizia di frontiera avrebbe constatato che il visto richiesto da Djokovic non consentirebbe l’ingresso con la famosa ‘esenzione’ dal vaccino. Un No confermato anche dall’autorità dello Stato di Victoria.
Una figuraccia epocale dietro l’altra, di Djokovic in primis, ma anche degli organizzatori del torneo che hanno sconfessato sé stessi e delle autorità che vogliono fare la faccia feroce ma non sanno che pesci prendere.
Il Covid, del resto, continua a sconvolgere lo sport in tutto il mondo. La Serie A di calcio riparte oggi, con il turno della Befana, ma almeno tre squadre avrebbero fatto volentieri a meno di giocare, a cominciare dal Napoli impegnato nella supersfida di Torino contro la Juventus. Con l’allenatore Spalletti e sei giocatori positivi, gli azzurri – a differenza dell’anno scorso con relativo diluvio di veleni – non sono stati bloccati dall’Asl e sono regolarmente partiti. Anche in questo caso, c’è da giurarci, le polemiche sono soltanto all’inizio, mentre la Lega Calcio fa di tutto per non rinviare le partite e il governo pensa all’obbligo vaccinale per i calciatori.
di Diego de la Vega
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