“Ho trasmesso al presidente ad interim Pedro Rocha le mie dimissioni dalla carica di presidente della RFEF. Dopo la rapida sospensione operata dalla FIFA, oltre al resto delle procedure aperte contro di me, è evidente che non potrò tornare al mio posto. Insistere nell’aspettare e aggrapparmi non porterà alcun contributo positivo né alla Federazione né al calcio spagnolo“. Luis Rubiales ha comunicato così, ieri sera, le sue dimissioni come presidente della RFEF.
La vicenda si conclude dopo tre settimane di bufera tramite social, in cui l’intera squadra nazionale di calcio femminile spagnola aveva difeso la compagna Jennifer Hermoso annunciando che non sarebbe scesa in campo finché Rubiales non fosse stato dimesso dal suo incarico. L’ormai ex presidente era stato accusato di aggressione sessuale nei confronti della calciatrice, a seguito di un bacio non consenziente avvenuto durante i festeggiamenti per la vittoria al mondiale di calcio femminile, lo scorso 20 agosto. Il caso vide anche una forte mobilitazione civile in tutto il Paese iberico. La giocatrice ha poi sporto denuncia il 5 settembre. Tre giorni fa, la procura spagnola ha formalizzato le accuse di aggressione sessuale e coercizione nei confronti di Rubiales, inducendolo così a dimettersi definitivamente dalla sua carica.
“Non voglio che il calcio spagnolo venga danneggiato da tutta questa campagna sproporzionata – ha aggiunto l’ex presidente – e, soprattutto, prendo questa decisione dopo essermi assicurato che la mia partenza contribuirà alla stabilità che permetterà sia all’Europa che all’Africa di rimanere unite nel sogno del 2030 (Spagna, Portogallo e Marocco lavorano a una candidatura congiunta per il mondiale di calcio del 2030, ndr), che permetterà di portare nel nostro Paese il più grande evento al mondo”.
I media iberici hanno annunciato le sue dimissioni tramite comunicato, puntualizzando inoltre che Rubiales ha rinunciato anche al ruolo di vicepresidente della Fifa.
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