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Scott McTominay, Braveheart in tartan azzurro

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Ognuno sceglie la propria immagine di una serata da ricordare. Oggi, allora, scelgo Scott McTominay.

Scott McTominay, Braveheart in tartan azzurro

Ognuno sceglie la propria immagine di una serata da ricordare. Oggi, allora, scelgo Scott McTominay.

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Scott McTominay, Braveheart in tartan azzurro

Ognuno sceglie la propria immagine di una serata da ricordare. Oggi, allora, scelgo Scott McTominay.

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Ognuno sceglie la propria immagine di una serata da ricordare. Ognuno mette da parte un’istantanea che porterà con sé per tutta la vita. Certo, oggi vale per i tifosi del Napoli, ma nulla come il calcio gira di continuo, dà e toglie. Questa mattina a me, domani… Oggi, allora, scelgo Scott McTominay.

Lo scozzese – lo dicevano a novembre – è stato l’acquisto dell’anno in Serie A, ha trascinato come nessuno il Napoli al 4’ scudetto della sua storia, segnato molti goal decisivi (di quelli che si pesano e non si contano) e dominato il centrocampo.

La scelta come uomo-simbolo del trionfo, però, è dettata da altro: da averci messo tutto se stesso sin dall’inizio, arrivando dove molti non possono per qualità tecniche, ma soprattutto agonistiche.

Vederlo piangere a fine partita ha suggellato un patto fra lui e la città. Un’empatia automatica fra questo ragazzo lentigginoso e dalla pella color latte e i figli di Partenope, che hanno un’istintiva simpatia per chi arriva dalle periferie del mondo e si innamora della loro città.
Sarà che Scott è scozzese e gli scozzesi da una vita sono l’orgogliosissima periferia prima di un impero e poi di un regno altrui.

Anche a Napoli si è stati capitale, ma pure periferia: economica, sociale e sportiva. Non a caso l’icona della città è un irregolare nato in un barrio argentino e arrivato nel golfo per insegnare come si vince.
Scott si è lasciato coinvolgere e ieri è volato a girare in rete la palla del destino: nulla accade per caso. Anche nel calcio.

Questo, intanto, resta il più grande risultato di Antonio Conte: aver vinto lo scudetto con la squadra meno forte, anche se non così meno forte come ogni tanto qualcuno ha cercato di dipingere per secondi fini. In ogni caso, un vero capolavoro.

Probabile che il mister vada via e lo stesso De Laurentiis ha fatto balenare questa possibilità. Spiace, ma le scelte non si discutono ed è molto meglio salutarsi – eventualmente – in cima alla collina.
Chi resta di sicuro per la gioia di tifosi impazziti e innamorati è Scott McTominay, l’uomo in più. Il Braveheart in tartan azzurro.

di Fulvio Giuliani

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