app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Scudetto Milan

Scudetto del Milan da studiare e capire

Le ragioni dietro allo scudetto del Milan sono molteplici e il caso non c’entra nulla.
|

Scudetto del Milan da studiare e capire

Le ragioni dietro allo scudetto del Milan sono molteplici e il caso non c’entra nulla.
|

Scudetto del Milan da studiare e capire

Le ragioni dietro allo scudetto del Milan sono molteplici e il caso non c’entra nulla.
|
|
Le ragioni dietro allo scudetto del Milan sono molteplici e il caso non c’entra nulla.
Lo scudetto del Milan può fare molto bene al calcio italiano, a patto di essere compreso nelle sue dinamiche. Se si è disposti a capire che il caso non c’entra nulla. Un titolo – il diciannovesimo della storia rossonera – dalle origini lontane, ma ben riconoscibili, frutto di programmazione e scelte non facili. Tutto nacque dall’aver trovato il condottiero giusto – Stefano Pioli – anche se non circondato da quell’aura di grandezza che accompagna alcuni allenatori per motivi non sempre comprensibili. Pioli è (era) il classico tecnico “bravo, ma…” e invece incarna l’idea dell’uomo giusto al posto giusto. Il massimo per far funzionare un gruppo e non solo del calcio. Lo capì per primo Paolo Maldini e quell’intuizione – la difesa di Pioli dall’assalto della fascinazione per il tecnico Rangnik, già preso e poi lasciato andare – ha permesso di costruire non la squadra più forte, ma la più funzionale all’obiettivo e ai mezzi a disposizione. Giovani dal grande talento, vedi Leao e Tonali assoluti protagonisti dello scudetto, a cui concedere tempo e possibilità di sbagliare. Giocatori apparentemente ‘normali’, ma perfettamente funzionali all’idea di gioco e di gruppo che si voleva creare. Si scelse, poi, Ibrahimovic non tanto per i goal che avrebbe comunque garantito, ma per avere un faro e un parafulmine all’occorrenza, una riserva di carisma. Elementi immateriali che hanno la capacità di cementare i gruppi. Ancora, le scelte dolorose, ma funzionali: l’addio a Gigio Donnarumma, seguito dalla capacità di individuare il portiere-rivelazione del campionato, Maignan, una delle chiavi della vittoria. Tutto questo senza avere a disposizione né il miglior pacchetto di partenza né le disponibilità finanziarie dei più forti concorrenti in patria, per non parlare delle big d’Europa. Programmazione, credere in se stessi e nel proprio lavoro, fantasia, un pizzico di spregiudicatezza, voglia di invertire giudizi e pronostici: tutto questo è il trionfo del Milan. Piace da matti ai tifosi che si sono ripresi la città per festeggiare. È l’unica strada credibile per competere ai massimi livelli, senza svenarsi in impossibili rincorse agli sceicchi o perdersi in scommesse dalla ‘va o la spacca’ senza futuro. di Fulvio Giuliani 

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Finché non ci scappa il morto

03 Febbraio 2025
L’assalto pianificato degli ultras di Udinese e Salisburgo ai danni dei tifosi del Venezia mentr…

Sofia, Jannik e lo sci galeotto

01 Febbraio 2025
La fotografia circolata oggi di Jannik Sinner sulle nevi di Plan de Corones ha fatto ripensare a…

Sinner, il relax dopo gli Australian Open: Jannik torna a casa per sciare in famiglia

01 Febbraio 2025
Riposo e neve di casa. Dopo il bellissimo bis agli Australian Open, Jannik Sinner si sta godendo…

Verso il 6 Nazioni 2025: tutti pazzi per gli Azzurri!

01 Febbraio 2025
Venerdì 31 gennaio il match tra Francia e Galles, finito 43-0, ha dato il via al 6 Nazioni 2025,…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI