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Sinner accordo Wada

Sinner, accordo con la Wada: 3 mesi di sospensione per il caso Clostebol

Jannik Sinner si è accordato con la Wada (l’agenzia mondiale antidoping) per chiudere il caso Clostebol con 3 mesi di squalifica. La decisione è stata presa prima del giudizio del Tas (che era previsto per il 16 e 17 aprile)

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Sinner, accordo con la Wada: 3 mesi di sospensione per il caso Clostebol

Jannik Sinner si è accordato con la Wada (l’agenzia mondiale antidoping) per chiudere il caso Clostebol con 3 mesi di squalifica. La decisione è stata presa prima del giudizio del Tas (che era previsto per il 16 e 17 aprile)

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Sinner, accordo con la Wada: 3 mesi di sospensione per il caso Clostebol

Jannik Sinner si è accordato con la Wada (l’agenzia mondiale antidoping) per chiudere il caso Clostebol con 3 mesi di squalifica. La decisione è stata presa prima del giudizio del Tas (che era previsto per il 16 e 17 aprile)

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Jannik Sinner si è accordato con la Wada (l’agenzia mondiale antidoping) per chiudere il caso Clostebol con 3 mesi di squalifica. La decisione è stata presa prima del giudizio del Tas (che era previsto per il 16 e 17 aprile)

Improvvisa svolta nel caso Sinner-Clostebol: Jannik Sinner si è accordato con la Wada (l’agenzia mondiale antidoping) per chiudere il caso Clostebol con 3 mesi di squalifica. La decisione è stata presa prima del giudizio del Tas (che era previsto per il 16 e 17 aprile).

Tre mesi di stop con patteggiamento, Jannik si ferma sino al 4 maggio, il caso Wada è tolto. Si chiude così, con una soluzione pratica, per il numero uno al mondo la vicenda-doping, una vicenda francamente rivedibile, sotto diversi punti di vista. A partire dalla gestione del caso da parte dell’Agenzia internazionale antidoping (Wada), che dopo aver provato a mostrare i muscoli nonostante un passato tutt’altro che irreprensibile – c’è ancora da valutare il caso dei 23 nuotatori cinesi ammessi ai Giochi di Tokyo 2020, nonostante fossero risultati positivi a un controllo precedente alla manifestazione -, alla fine ha trovato la soluzione più comoda per provare (in realtà con esiti da controllare e ricontrollare) a perdere nuovamente la faccia.

La Wada accetta le spiegazioni fornite dall’atleta “sulle cause della violazione” e riconosce la buona fede di Sinner: la sua “esposizione” al Clostebol (la sostanza dopante contenuta in una pomata usata per curarsi un taglio dall’ex fisioterapista di Jannik, che lo ha contaminato via massaggi) non ha fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni e soprattutto è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo team. Tuttavia, “ai sensi del Codice e in virtù del precedente dell’Arbitrato dello Sport, un atleta è responsabile della negligenza del suo entourage”: per Sinner c’è l’assunzione di responsabilità parziale della vicenda doping, accollandosi l’errore senza dolo del suo ex fisioterapista. In sostanza, per l’attuale numero uno al mondo, si chiude una vertenza che ha avuto un enorme impatto psicologico nel corso dell’ultimo anno e che forse avrebbe potuto gestire meglio con il suo team, comunicando in prima persona la vicenda-Clostebol.

Con la squalifica di tre mesi, Sinner è costretto a fermarsi, perdendosi la trasferta americana, con i tornei Master 1000 di Indian Wells (semifinale nel 2024) e Miami, dove ha centrato il successo lo scorso anno e anche il torneo di Montecarlo, il primo della stagione sul “rosso”. Dunque, perderà tanti punti in classifica, senza però rischiare di essere scalzato dalla prima posizione mondiale e senza pregiudicare la sua presenza non solo agli Internazionali d’Italia in programma a metà maggio, ma soprattutto al Roland Garros e a Wimbledon, dove potrà provare ad allungare il conto dei tornei vinti del Grand Slam. Sinner potrà tornare ad allenarsi il 13 aprile. Il rischio, affrontando il processo, era che potesse essere sospeso per almeno un anno.

“Questo caso mi ha tenuto in sospeso per quasi un anno e il processo era ancora lungo, con una decisione che forse sarebbe stata presa forse solo alla fine dell’anno”, è stato il commento di Jannik in una nota, “Ho sempre accettato di essere responsabile per la mia squadra e mi rendo conto che le rigide regole della Wada sono un’importante protezione per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l’offerta della Wada di risolvere questi procedimenti sulla base di un accordo per una sanzione di tre mesi”.

“Questo accordo tra le due parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali Bnl d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accoglierà come merita”, è stato il commento del presidente della Fitp, Angelo Binaghi.

di Nicola Sellitti

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