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Sinner batte Lehecka: sabato le semifinali ATP 1000 Indian Wells

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Instancabile Sinner che batte il ceco Jiri Lehecka e stacca il pacc per le semifinali di sabato contro il vincitore tra Zverev e Alcaraz

Vittoria numero 16 in fila in stagione (diventano 19 dal trionfo in Coppa Davis) e un osservatorio privilegiato sulla seconda posizione mondiale, in attesa dell’esibizione (tra qualche ora) di Carlos Alcaraz.

Jannik Sinner è un treno in corsa: senza perdere un set è in semifinale a Indian Wells, il primo Master 1000 dell’anno (è la sua sesta semifinale in un Master 1000), dove nel 2023 è arrivato in finale. Anche il ceco Lehecka, numero 32 del seeding del torneo californiano, è stato letteralmente travolto, preso a pallate, specie nel secondo set (6-3; 6-3 il punteggio).

Non ha avversari da diversi mesi, Sinner. L’innesco della sua versione da terminator è la prima di servizio (seppur altalenante in questa partita), poi c’è la spinta sul gioco da fondocampo, la pesantezza di palla dell’italiano che respinge, anzi che spaventa gli avversari, unitamente a una condizione mentale davvero invidiabile che gli arriva da mesi di dominio assoluto. La sua impressionante regolarità e capacità di recupero in fase difensiva lo rende sempre più simile alla migliore versione di Nole Djokovic

Sinner non ha ancora perso una partita in due mesi abbondanti di tornei del 2024 ed entra in una ristretta compagnia di fenomeni dalla striscia vincente, da Djokovic a Sampras,  Federer, Nadal e Agassi. Al momento, il fuoriclasse italiano è senza dubbio il favorito per il primo dei due tornei sul cemento americano all’aperto. Il ‘Double Sunshine’, il combinato disposto tra Indian Wells e Miami (dove Djokovic non ci sarà, si è ritirato dalla competizione) è davvero alla portata e così anche l’assalto al trono mondiale. Ma andando per gradi, ora c’è in ballo la seconda posizione mondiale, che arriverà in automatico se Alcaraz dovesse perdere ai quarti di finale con il tedesco Zverev, che già l’ha estromesso dagli Australian Open. Insomma, il traguardo è assai vicino, nessun italiano è stato nella ionosfera della classifica Atp, ma la sensazione è che si è solo all’inizio della scalata al trono. Per ora dipende da Alcaraz, presto dipenderà solo da Jannik.

Intanto, c’è in ballo il torneo: dall’altro lato del tabellone, ai quarti di finale, ci sono Medvedev e Rune, altro golden boy candidato a un posto al sole nella nuova mappatura del tennis mondiale ma che viene da mesi di alti e bassi e che si è ritrovato senza Boris Becker all’angolo dopo poche settimane di collaborazione tecnica.

Con Alcaraz, si delinea il quartetto di inseguitori di Djokovic (con Jannik sugli scudi), che appare in calo. Ma mai sottovalutare l’orgoglio dei campioni.

di Nicola Sellitti

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