Sinner: delusione, rimpianto e qualche domanda da fare
Sinner salterà le Olimpiadi di Parigi2024: si chiude così, con uno scarno comunicato via Instagram, l’attesa partecipazione dell’atleta italiano più famoso al mondo
Sinner: delusione, rimpianto e qualche domanda da fare
Sinner salterà le Olimpiadi di Parigi2024: si chiude così, con uno scarno comunicato via Instagram, l’attesa partecipazione dell’atleta italiano più famoso al mondo
Sinner: delusione, rimpianto e qualche domanda da fare
Sinner salterà le Olimpiadi di Parigi2024: si chiude così, con uno scarno comunicato via Instagram, l’attesa partecipazione dell’atleta italiano più famoso al mondo
Sinner salterà le Olimpiadi di Parigi2024: si chiude così, con uno scarno comunicato via Instagram, l’attesa partecipazione dell’atleta italiano più famoso al mondo
Non esattamente un fulmine a ciel sereno, perché già l’altro ieri sera si erano diffuse voci abbastanza inquietanti sulla possibilità che Jannik Sinner saltasse le Olimpiadi di Parigi. La “ferale” comunicazione è poi arrivata ieri a metà pomeriggio. “Tonsillite”, con raccomandazione dei medici a evitare la trasferta a cinque cerchi.
Si chiude così, con uno scarno comunicato via Instagram, l’attesissima partecipazione dell’atleta italiano di gran lunga più famoso al mondo ai Giochi di Parigi.
Una delusione cocente, inutile nasconderlo, che riapre istantaneamente tutti i dubbi sulla fragilità di un campione che solo poche settimane fa a Wimbledon ha abbandonato il torneo battuto da un avversario di alto livello, ma soprattutto dall’ennesimo malanno. In quel caso , un mal di stomaco, un virus intestinale o qualcosa del genere. Vallo a capire.
Non faremo finta, oltre il dispiacere per il forfait in sé, di non essere profondamente delusi dalla scelta di Jannik. Le Olimpiadi sono le Olimpiadi e anche se nell’universo del tennis non rappresenteranno mai un Wimbledon o un Roland Garros, ormai da parecchie edizioni rivestono un ruolo estremamente qualificante nella carriera anche di un grandissimo giocatore.
Si pensi a quello che realizzò Andy Murray vincendo a Londra 2012 (proprio sull’erba sacra di Wimbledon) o la feroce determinazione di un Nole Djokovic di esserci per la sua Serbia o di Rafa Nadal per la Spagna. Ecco, ci sia consentito dirlo con immutata ammirazione e senza rinnegare una virgola di tutto quello che abbiamo scritto con i toni più entusiastici di questo ragazzo che ci ha fatto letteralmente sognare: in tutta franchezza non riusciamo a credere che il suo grado di partecipazione sia quello del Djoker. Tutto qui e non esattamente poco.
Per carità, le persone sono diverse, i campioni sono diversi fra loro, anche le età e le motivazioni, ma…
Che Sinner non stia bene è fuor di dubbio, che i medici abbiano sostanzialmente deciso per lui altrettanto. Nella nostra irriducibile dimensione romantica, però, continuiamo a pensare che davanti a certi obiettivi e a certe occasioni, non ci si fermi finché si sta in piedi. Ripetiamo, lo scriviamo con rispetto, pudore e prudenza, ma se non lo scrivessimo ci sentiremmo in difetto con noi stessi e il sogno senza tempo che risponde al nome di Olimpiadi. A cui non si voltano le spalle con 10 righe in Instagram.
di Fulvio Giuliani
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