Sinner è in finale agli US Open! Suda e batte Auger Aliassime e ora… Alcaraz
Sinner batte Aliassime e vola in finale agli US Open, affronterà Alcaraz
Sinner è in finale agli US Open! Suda e batte Auger Aliassime e ora… Alcaraz
Sinner batte Aliassime e vola in finale agli US Open, affronterà Alcaraz
Sinner è in finale agli US Open! Suda e batte Auger Aliassime e ora… Alcaraz
Sinner batte Aliassime e vola in finale agli US Open, affronterà Alcaraz
La finale è quella pronosticata sin dal via degli Us Open. Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz. I primi due giocatori al mondo, che praticano un altro sport ormai da due anni, dominando a piacimento le prove del Grand Slam. Hanno battuto, come prevedibile, rispettivamente il canadese Auger Aliassime (in 4 set) e Novak Djokovic, che a sua volta forse perdendo dallo spagnolo in tre set avrà maturato la certezza che sia Jannik che Carlos sono per lui ormai fuori portata.
Per Sinner è la quarta finale su quattro nei tornei annuali dello Slam. Una dimostrazione di grandezza assoluta. Alcaraz invece mostra una continuità di rendimento al top per lui sinora sconosciuta: dalla primavera in poi nei tornei che contano ha perso solo la finale di Wimbledon contro Sinner. La finale vale il primo posto mondiale: se Carlos vince, è il nuovo re.
C’è però un’incognita sull’ennesima sfida tra i due fuoriclasse, ossia la precaria condizione fisica di Sinner, che durante la semifinale contro Auger Aliassime ha riportato un problema ai muscoli addominali, richiedendo anche l’intervento del fisioterapista. L’infortunio ha messo a repentaglio l’esito della prova di Jannik, che è stato devastante nel primo set (6-1 in 40 minuti), riservando all’avversario lo stesso trattamento brutale presentato a Bublik e Musetti. Praticamente inavvicinabile.
Poi, ecco il cambio di sceneggiatura: Sinner è costretto a rallentare, colpisce più piano, va al massimo al 50% dei giri, non può forzare al servizio, così il canadese si è esaltato, sostenuto dal rumoroso e spesso scorretto pubblico del centrale newyorkese, vincendo il secondo parziale. A quel punto Jannik ha chiesto l’intervento del fisioterapista, tre minuti di trattamento negli spogliatoi e, nonostante l’evidente menomazione, è poi rientrato, riuscendo ad agguantare il terzo set, complice il vistoso calo del canadese, anche lui con il motore a secco, seppur senza infortuni, dopo 30 minuti di tennis paradisiaco.
Il canovaccio è stato lo stesso nel quarto parziale, con Sinner sempre a marce ridotte ma con la straordinaria capacità del giocatore di poker di mascherare il fastidio fisico, cambiando rotazioni al servizio, alzando la percentuale di prime palle e giocando al meglio i punti decisivi. Jannik ha vinto con quel che aveva oggi. Così, solo i migliori.
Così il numero uno al mondo è uscito da una buca profonda, ma il problema fisico agli addominali sarà una delle variabili determinanti contro Alcaraz. Lo spagnolo non ha concesso una sola occasione a Djokovic di allungare la partita, smontando l’eroica resistenza del serbo. Contro di lui servirà il Sinner migliore. Ma è singolare (ed è un peccato per lo spettacolo) che Jannik spesso non possa affrontare al 100% della condizione fisica il suo grande rivale.
E’ accaduto recentemente nella finale del Master 1000 di Cincinnati (dove si è ritirato dopo 20 minuti di gioco) ed anche agli Internazionali di Roma, con Sinner al rientro dopo i tre mesi di stop per doping. Ci sono circa 48 ore per la risoluzione del giallo. L’Italia (e non solo) trepida ed attende.
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