Sinner-Musetti ai quarti, festa italiana agli Us Open
Un derby italiano per un posto in semifinale allo Us Open. Musetti contro Sinner tra una manciata di ore: c’è posto per tutti per schierarsi, per scegliersi il preferito
Sinner-Musetti ai quarti, festa italiana agli Us Open
Un derby italiano per un posto in semifinale allo Us Open. Musetti contro Sinner tra una manciata di ore: c’è posto per tutti per schierarsi, per scegliersi il preferito
Sinner-Musetti ai quarti, festa italiana agli Us Open
Un derby italiano per un posto in semifinale allo Us Open. Musetti contro Sinner tra una manciata di ore: c’è posto per tutti per schierarsi, per scegliersi il preferito
Un derby italiano per un posto in semifinale allo Us Open. Sino a qualche tempo fa sarebbe stato uno scenario impensabile e che ci viene consegnato dalla giornata newyorkese. Musetti contro Sinner tra una manciata di ore: c’è posto per tutti per schierarsi, per scegliersi il preferito. Estremamente diversi, con un arsenale di colpi differente. Estro e potenza, tecnica e visione. Il meglio di quello che si può vedere. E sono italiani.
La Grande Mela, non solo l’Italia, attende questo incrocio di stili. L’ultimo dei due ad arrivare ai quarti di finale è stato Jannik, una fiera feroce contro Bublik, estroverso artista che è riuscito a battere (ma in due set su tre) il numero uno al mondo a Halle, sull’erba, lanciando così dubbi sulla tenuta di Sinner sui prati, poi smentiti dal trionfo di Jannik a Wimbledon. Se possibile, il ricordo della sconfitta ha portato Sinner a presentarsi estremamente concentrato sul centrale newyorkese, producendo un esibizione di power tennis allo stato più elevato: tre set velocissimi, la pallina che quasi scoppiava, Jannik di inaudita cattiveria di dritto, rovescio. C’era evidentemente un conto da saldare e il povero Bublik è stato inevitabilmente travolto: si è visto il miglior Sinner del torneo, quella sintesi tra Djokovic ed Agassi che di solito non concede manco le briciole agli avversari.
Questo Sinner può essere arginato solo da Alcaraz, oppure proprio da Musetti in versione deluxe, dopo settimane plumbee per il numero 10 al mondo, avvolto da errori, sconfitte, dubbi e ora invece distributore di bellezza nel pomeriggio a Flushing Meadow, disegnando traiettorie forse irripetibili contro lo spagnolo Munar. Rapido successo in tre set per il toscano (eppure i precedenti erano favorevoli all’avversario) con tocchi e rotazioni da circo. Prima qualificazione ai quarti di finale allo Us Open: Musetti è parso vicino alla versione deluxe di Alcaraz. Senza prodursi in eresie, anche un filo meglio da un punto di vista estetico. Forse meglio non si può giocare a tennis quando Lorenzo è così ispirato.
Invece, per fortuna, rieccolo al tavolo dei grandi. Mentre Jannik (ed è la sua grande forza) c’è sempre stato. Ora c’è solo da scegliere, oppure no: anche solo sedersi e gustarsi la partita, osservando l’Italia della racchetta che seduce gli americani. Non un sogno, ma una solida realtà. Chi l’avrebbe mai pensato.
di Nicola Sellitit
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- Tag: Tennis
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