app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Sinner quella fotografia che è già storia

Sinner, quella fotografia che è già storia

All’inizio del terzo set, Jannik Sinner esclama “Sono morto” prima di stravincere. L’iconica immagine di lui steso a terra è già storia
|

Sinner, quella fotografia che è già storia

All’inizio del terzo set, Jannik Sinner esclama “Sono morto” prima di stravincere. L’iconica immagine di lui steso a terra è già storia
|

Sinner, quella fotografia che è già storia

All’inizio del terzo set, Jannik Sinner esclama “Sono morto” prima di stravincere. L’iconica immagine di lui steso a terra è già storia
|
|
All’inizio del terzo set, Jannik Sinner esclama “Sono morto” prima di stravincere. L’iconica immagine di lui steso a terra è già storia
Sotto di due set e sul 4-4 pari del terzo, Jannik Sinner esclama “Sono morto”. Prende un asciugamano, è madido di sudore, testa e gambe non sembrano in sintonia. Quella dichiarazione assume i contorni di una disfatta. Poi ritorna in campo, fa impazzire Daniil Medvedev e i nostri occhi che zampillano a destra e sinistra su quella pallina. Infine, stravince. La fotografia di lui steso su quel campo blu è già storia, icona di un momento sacrale che è arrivato a tutti, anche e soprattutto chi ha scoperto oggi le rigide e sfiancanti regole del tennis. Il motivo è semplice: Jannik Sinner è un portento raro ma anche la rappresentazione di quello che vogliamo dallo sport e dalla vita. Ci riflettiamo in quell’immagine di lui a terra nella posizione a stella che simbolicamente rimanda alla crocifissione. Gli occhi chiusi e un accenno di sorriso devastato dalla stanchezza, ci induce a tentare di cogliere cosa possa passare nella mente di un uomo quando raggiunge l’obiettivo che gli ha tolto il sonno per mesi. L’impresa è eccezionale e vale la pena cogliere l’occasione di non infarcire questi attimi di moralità spicciola: non siamo tutti la valentia, la grazia, la bravura di Jannik Sinner e quindi, spesso, falliremo. Non c’è posto per tutti nell’Olimpo dei migliori e ripeterselo potrà togliere la magia ma aumentare la consapevolezza. Quando si parla di sport, questo vale ancora di più. La maggior parte delle volte staremo semplicemente a guardare proprio come abbiamo fatto oggi ma ciò che conta è l’attimo successivo all’ammissione di debolezza: “sono morto”, “ci provo fino alla fine”, “lo devo a me stesso”, “un ultimo sforzo”. Questa triade è l’unica vera morale della meravigliosa favola che Jannik Sinner ci ha fatto vivere oggi, e lo sarebbe stata con o senza lieto fine. Abbiamo sempre più bisogno di storie così. di Raffaela Mercurio

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Sinner salta Internazionali d’Italia, ancora problemi all’anca

04 Maggio 2024
Jannik Sinner salterà gli Internazionali d’Italia in programma a Roma dal prossimo 6 maggio per …

Jannik Sinner si ritira dall’Atp di Madrid e salva Roma

01 Maggio 2024
Il ritiro di Jannik Sinner al Master 1000 di Madrid, a causa di forti problemi all’anca, è l’enn…

“Come Senna nessuno mai”, parla l’ex pilota Ivan Capelli

01 Maggio 2024
Ivan Capelli, ex pilota Ferrari negli anni Novanta, ricorda Ayrton Senna: “Ayrton era diverso. C…

Rimonta clamorosa di Sinner che vola ai quarti di finale al Master 1000 di Madrid

01 Maggio 2024
Dopo i problemi all’anca e aver perso il primo set, Jannik Sinner vince in rimonta contro il rus…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI