Sinner travolgente, agli ottavi contro Rublev
Troppo Sinner per Lehecka. Il numero uno al mondo travolge lo slovacco (6-0; 6-1; 6-2) qualificandosi per gli ottavi di finale del Roland Garros. Non c’è stata partita
Sinner travolgente, agli ottavi contro Rublev
Troppo Sinner per Lehecka. Il numero uno al mondo travolge lo slovacco (6-0; 6-1; 6-2) qualificandosi per gli ottavi di finale del Roland Garros. Non c’è stata partita
Sinner travolgente, agli ottavi contro Rublev
Troppo Sinner per Lehecka. Il numero uno al mondo travolge lo slovacco (6-0; 6-1; 6-2) qualificandosi per gli ottavi di finale del Roland Garros. Non c’è stata partita
Troppo Sinner per Lehecka. Il numero uno al mondo travolge lo slovacco (6-0; 6-1; 6-2) qualificandosi per gli ottavi di finale del Roland Garros. Lo scorso anno arrivò in semifinale, persa in cinque set con Carlos Alcaraz. Non c’è stata partita. La pratica è stata messa in archivio da Sinner con 11 game consecutivi, assicurandosi i primi due parziali. E anche nel terzo set non c’è mai stato margine per riscrivere la sceneggiatura. Non era certamente Lehecka (che si è allenato con Sinner agli Internazionali d’Italia) il test più attendibile per comprendere al meglio le condizioni di Jannik. Segnalato con raffreddore e mal di schiena nei giorni precedenti, anche dopo il match vinto con Gasquet.
In ogni caso, il fuoriclasse italiano è parso consistente, alzando subito il livello di gioco, come aveva preannunciato il suo allenatore, Simone Vagnozzi. Solido, veloce, sicuro, molto più piegato sulle gambe in risposta, con una discreta varietà di soluzioni. Il numero uno al mondo con questo agevole successo mette assieme così una decina di partite mal contate dal rientro dalla squalifica. Con una sola sconfitta, in finale a Roma con Alcaraz. E se lo spagnolo, campione in carica, resta il favorito per il torneo, per qualità, abitudine e attitudine alla terra rossa, la sensazione è che Sinner stia crescendo di condizione.
È un passaggio necessario, perché agli ottavi di finale per Jannik c’è il russo Rublev, anarchico di qualità. E, in questo periodo, allenato forse dal più grande talento mai del tutto esploso negli ultimi 20 anni, il connazionale Marat Safin. Artista del power tennis mai troppo incline al sacrificio – in ogni caso con due prove del Grand Slam vinte e anche numero uno al mondo – e ora invece in versione coach.
Rublev ha vinto a Montecarlo nel 2023 e Madrid 2024, due Master 1000 sulla terra rossa. E se la discontinuità è il suo tratto più noto nel circuito, servirà Jannik al suo meglio, o quasi. Il conto dei precedenti è 6-3 per Jannik, che ha vinto le ultime quattro partite. E a proposito di italiano agli ottavi, c’è attesa per Musetti-Rune di domani. Un incrocio di talento. Il danese a 22 anni è in recupero dopo un paio di anni bui, è numero 10 al mondo, il suo repertorio vale abbondantemente i primi cinque. Per Musetti c’è la prima grande prova sul cammino verso il vertice, che vuole e che potrebbe ottenere, considerando la sua crescita verticale nell’ultimo anno.
Di Nicola Sellitti
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