Sinner vs Djokovic, battere Nole per la storia
Sinner vs Djokovic con il serbo che non perde sul Centrale da dieci anni. Prima o poi dovrà pur accadere
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Sinner vs Djokovic con il serbo che non perde sul Centrale da dieci anni. Prima o poi dovrà pur accadere
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Sinner vs Djokovic con il serbo che non perde sul Centrale da dieci anni. Prima o poi dovrà pur accadere
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Sinner vs Djokovic con il serbo che non perde sul Centrale da dieci anni. Prima o poi dovrà pur accadere
Jannik si accomoda in semifinale e aspetta Nole. L’Italia torna protagonista a Wimbledon dopo la finale del 2021 di Matteo Berrettini, fermato da Djokovic. Sarà il numero due al mondo e vincitore di 23 prove dello Slam a testare l’avvenuta grandezza di Sinner, che ha superato in quattro set Roman Safiullin.
Servirà il braccio sciolto e, per quanto possibile, la mente libera. Velocità di palla e capacità di adattamento alla trama del serbo, istrione del rettangolo che varia gioco, cambia ritmo, non restituisce mai la stessa palla.
Insomma, Sinner dovrà provare a vincere diverse partite nella stessa partita per battere Nole. Ancora di più a Wimbledon, occorre tutto l’arsenale a disposizione e anche di più.
È sicuramente uno snodo nella carriera di Jannik. Molto più della partita dello scorso anno, ai quarti di finale e avanti due zet. In un anno, Sinner è cresciuto, tra alti e bassi, in un processo di rivisitazione tecnica che lo ha reso migliore e continuo al servizio, più duttile anche se a volte manca ancora il piano B, quando il Power tennis non funziona e i colpi non entrano.
Il calendario certo non è stato un ostacolo, è vero pure che Sinner in cinque gare non ha affrontato un top 50 della classifica e, a Wimbledon, è stato effettivamente un privilegio. È altrettanto incontrovertibile che la sua velocità di palla quasi sempre altissima, con l’eccezione di un paio di passaggi a vuoto. Ha finora impressionato come Alcaraz. Ora ogni pensiero è lecito, la parola passa al rettangolo in erba: battere Nole per la storia. Il serbo non perde sul Centrale da dieci anni. Prima o poi dovrà pur accadere.
di Nicola Sellitti
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