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Sofia Goggia parla del suo ultimo infortunio: “Ho visto tutto nero, pervasa da senso di sgomento”

L’azzurra svela il dolore provato dopo l’infortunio, ma anche quanto si senta ‘fortunata’: “Al mondo ci sono drammi ben più gravi del mio, come essere sotto le bombe di Gaza”

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Sofia Goggia parla del suo ultimo infortunio: “Ho visto tutto nero, pervasa da senso di sgomento”

L’azzurra svela il dolore provato dopo l’infortunio, ma anche quanto si senta ‘fortunata’: “Al mondo ci sono drammi ben più gravi del mio, come essere sotto le bombe di Gaza”

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Sofia Goggia parla del suo ultimo infortunio: “Ho visto tutto nero, pervasa da senso di sgomento”

L’azzurra svela il dolore provato dopo l’infortunio, ma anche quanto si senta ‘fortunata’: “Al mondo ci sono drammi ben più gravi del mio, come essere sotto le bombe di Gaza”

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L’azzurra svela il dolore provato dopo l’infortunio, ma anche quanto si senta ‘fortunata’: “Al mondo ci sono drammi ben più gravi del mio, come essere sotto le bombe di Gaza”

Dopo 45 giorni dallo stop stagionale, Sofia Goggia torna per rilasciare alcune dichiarazioni sul suo stato di salute. L’ultimo infortunio,  precisamente il settimo e il più brutto per l’azzurra, si differenzia dagli altri non solo per la complessità (tibia frantumata trasversalmente in più punti) e per i lunghi tempi di recupero che serviranno, ma soprattutto per la fatalità col quale è avvenuto: “Se ti fai così male durante un allenamento ‘tranquillo’ è più difficile da accettare”, ha dichiarato l’azzurra.

Sofia Goggia non si nasconde e svela tutto il dolore che ha provato durante il periodo post operatorio: “I primi venti giorni il futuro mi sembrava nero. Dentro di me ho sentito una ‘morte emotiva’. Ho provato una forte rabbia in ospedale nel leggere quelle parole nel comunicato della FISI “tornerà anche questa volta”, perché non le sentivo mie”. Ma di quella sofferenza enorme, quale è un infortunio per un atleta professionista, Goggia si reputa fortunata: “Per farmi forte, mentre ero in elicottero, ho pensato che al mondo ci sono drammi ben più gravi del mio, come essere sotto le bombe di Gaza. Ho guardato a contesti di sofferenza ben più grandi rispetto ad una rottura che prima o poi guarisce”.

Per l’azzurra ora serve molta cura e tanta pazienza per il recupero previsto in 6 mesi, nel frattempo ha deciso di impegnare il suo tempo in maniera costruttiva, dedicandosi all’università. Quando si dice fare di necessità virtù.

Claudia Burgio

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