app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Tirando calci alla vita

A un anno dalla morte di Maradona. Il fuoriclasse argentino è molto più che un semplice calciatore. La vita è composta di atti unici ed eventi ripetibili. Diego Armando era e sarà per sempre un meraviglioso atto unico.
|

Tirando calci alla vita

A un anno dalla morte di Maradona. Il fuoriclasse argentino è molto più che un semplice calciatore. La vita è composta di atti unici ed eventi ripetibili. Diego Armando era e sarà per sempre un meraviglioso atto unico.
|

Tirando calci alla vita

A un anno dalla morte di Maradona. Il fuoriclasse argentino è molto più che un semplice calciatore. La vita è composta di atti unici ed eventi ripetibili. Diego Armando era e sarà per sempre un meraviglioso atto unico.
|
|
A un anno dalla morte di Maradona. Il fuoriclasse argentino è molto più che un semplice calciatore. La vita è composta di atti unici ed eventi ripetibili. Diego Armando era e sarà per sempre un meraviglioso atto unico.
Il calcio, nelle sue espressioni migliori, non è gioco, è l’immediato svanire che supera l’azione. È il tempo eterno di chi il tempo lo spezza, lo travalica, lo ammanta di poesia. Inutile raccontarlo, perché l’artista quel tempo lo trascende. Puoi rivedere le immagini, i goal, la mano di Dio protesa al cielo che sfida il destino e punisce l’Inghilterra, ma non serve, perché il mondo si divide manicheo in due categorie: quelli che Maradona l’hanno visto solo in tv e quelli a cui il destino ha regalato il privilegio di vederlo dal vivo. Il talento, disse Carmelo Bene, «fa quello che vuole, il genio quello che può». Maradona è stato genio assoluto, perché come i veri artisti non subisce la realtà ma la sovverte. Il suo non è mai stato solo calcio: deborda nella filosofia, è abbandono, è l’io che si dimentica di esistere e si gode l’immediato. La sua arte è tutta in questo non luogo: è un lampo, una sospensione del tempo, un sinistro fuori dalla storia. È morto il 25 novembre. Come George Best, uno dei più grandi dribblatori della storia del calcio, un funambolico hippy, quello che «Ho speso gran parte dei soldi per alcool, donne e macchine veloci, il resto l’ho sperperato». E come Fidel Castro, il leader maximo dell’amata Cuba, quasi un secondo padre che l’ha accolto e protetto durante i lunghi anni della disintossicazione dalla droga. Della sua vita non ci interessano i dribbling non riusciti sulla cocaina, le fragilità, gli errori e gli eccessi, perché gli artisti si giudicano solo per l’opera. Il resto è vita e va bene per i comuni mortali, per chi la riempie solo di quotidianità. Come un Caravaggio, dipingeva sul campo delle luci perfette; come Pollock, faceva sgocciolare il suo talento senza mediazioni; come Bacon, profanava la realtà lasciandoci solo stupore e meraviglia. Non si può raccontare, descrivere, ci conviene accontentarci di quella breve porzione di tempo sporcata di magia. Scriveva Gianni Brera che Maradona «è uno sgorbio divino, magico, perverso: un jongleur di puri calli che fiammeggiano feroce poesia e stupore (è dei poeti il fin la meraviglia). Talora uno dei suoi piedi serve fulmineamente l’altro per una sorta di paradossale ispirazione atta a sorprendere: ma quando vuole, questo leggendario scorfano batte il lancio lungo che arriva, illumina, ispira: capisci allora che i ghiribizzi in loco erano puro divertissement: esibizione per i semplici: se il momento tecnico-tattico lo esige, in quelle tozze gambe animate dal diavolo entra solenne il prof. Euclide. E il calcio si eleva di tre spanne agli occhi di coloro che, sapendolo vedere, lo prediligono su tutti i giochi della terra». La vita è composta di atti unici ed eventi ripetibili. Maradona era e sarà per sempre un meraviglioso atto unico.   di Francesco Rosati

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

SuperG femminile a St.Moritz: Sofia Goggia terza sul podio

21 Dicembre 2024
Terzo appuntamento stagionale per la Coppa del Mondo femminile di Sci Alpino, sulle nevi di St. …

Giuseppe Gibilisco, abbandonato da chi doveva proteggerlo

19 Dicembre 2024
Gibilisco, astista campione del mondo nel 2003, venne accusato di doping dal Coni. Nonostante l’…

Sofia Goggia rientra in Italia: “Sono contenta, meglio di così non potevo fare”. E sugli infortuni… – IL VIDEO

16 Dicembre 2024
È un rientro trionfale quello di Sofia Goggia in Italia dopo il primo posto in SuperG e la secon…

Nata per volare

16 Dicembre 2024
Con Sofia Goggia stiamo parlando di un’atleta unica nella sua categoria, capace di tornare dall’…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI