app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Zeman

Zeman, da 40 anni calcio d’opposizione e rivoluzione

La spiegazione del ritorno di Zeman a Pescara sta nella sua autobiografia, “La bellezza non ha prezzo”: torna per far sorridere i tifosi  
|

Zeman, da 40 anni calcio d’opposizione e rivoluzione

La spiegazione del ritorno di Zeman a Pescara sta nella sua autobiografia, “La bellezza non ha prezzo”: torna per far sorridere i tifosi  
|

Zeman, da 40 anni calcio d’opposizione e rivoluzione

La spiegazione del ritorno di Zeman a Pescara sta nella sua autobiografia, “La bellezza non ha prezzo”: torna per far sorridere i tifosi  
|
|
La spiegazione del ritorno di Zeman a Pescara sta nella sua autobiografia, “La bellezza non ha prezzo”: torna per far sorridere i tifosi  

La strada è sempre quella. Calcio d’opposizione e rivoluzione. Così da 40 anni. D’altronde, come si può cambiare il passo di vita a quasi 76 anni? Una delle regole non scritte del pallone imporrebbe di non tornare ad allenare – ma anche a giocare – dove si è stati grandi. Si rischia di graffiare il ricordo, nel calcio qualche settimana negativa consuma la bellezza di anni. Gli applausi diventano mugugni, poi fischi.

Il terzo ritorno di Zeman a Pescara (oggi è atteso in Abruzzo per il primo allenamento), stavolta in Serie C, smentisce ancora l’assunto, che pure conta precedenti rumorosi: Roberto Mancini all’Inter, prima gli scudetti, nel secondo atto invece solo delusioni e dimissioni. E per ora non ha prodotto risultati neppure il nuovo idillio Max Allegri-Juventus. Lo stesso refrain del boemo alla guida della Roma non è un elemento incoraggiante.

Zeman a Pescara è stato indiscutibilmente grande. La stagione 2011/2012 in Abruzzo andrebbe raccontata in un film di quelli fatti bene, che non capita spesso quando il cinema incontra lo sport e le sue emozioni.

Immobile, Insigne, Verratti, la promozione in Serie A, il gioco del boemo al suo meglio dopo Foggia, il 4-3-3 come dogma di calcio e vita. Zeman, tra sigarette e silenzi, i calciatori tra triangoli, corse, gradoni, chilometri, suole consumate in ritiro. La leggendaria dieta con patate lesse e acqua. Schemi, schemi. Principi invariabili, inderogabili. Verratti dopo quella stagione è poi finito al Psg, Insigne e Immobile nel gotha della Serie A. Tutti insieme in nazionale, campioni d’Europa due anni fa.

Zeman mica è tornato solo al Pescara. A Foggia, dove è partita Zemanlandia agli inizi degli anni ‘90, quando il calcio italiano era davvero al vertice, è tornato addirittura quattro volte. Ma è stato due volte anche a Lecce, altra città adorata dal maestro boemo, oltre al bis con la Roma, il suo unico contratto biennale. Anche a Pescara, sigla per un solo anno.

La spiegazione del suo terzo atto a Pescara sta nella sua autobiografia, “La bellezza non ha prezzo”: in sostanza Zeman torna per far sorridere i tifosi, tutto o quasi vale sempre la pena per il divertimento dei tifosi. Qui c’è Zeman, nel bene e forse anche nei limiti, capace di andare oltre tutto, oltre l’età che avanza, oltre il calcio che cambia ogni due anni e che impone studio e flessibilità, che ora è passato dal tiki taka alle azioni in verticale, il Gegenpressing sublimato da Jurgen Klopp al Liverpool, che però è in calo, a fine ciclo. Un eroe romantico, un eroe pagano, forse alle prese con un folle volo, l’ennesimo folle volo della sua meravigliosa e controversa carriera. I rischi, ovviamente, sono alti. Il folle volo dell’eroe romantico potrebbe cadere nel patetico. Mica è Ulisse. E un altro capitolo negativo sarebbe assai duro da digerire. Ma uno come lui, con quel pedigree, perché scende in C a oltre 75 anni? Chi glielo fa fare? Certamente, Zeman non è mai stato incoraggiato dal “sistema”, che lui ha provato a cambiare. Le sue battaglie al sistema gli sono costati anni di carriera. Si scrive, si dice ancora che ha divertito e fumato molto, vinto poco. Si dimentica spesso però che lo sport, anche il calcio, oltre all’almanacco tiene conto delle emozioni. 

Ecco perché quell’assioma gli è sempre rimasto in gola, anche per questo torna di nuovo nella mischia, senza garanzie: sei mesi di contratto, rinnovo solo con promozione in B. In lui c’è ancora fame e un po’ di rivalsa. E quindi torna in C, dove si corre, si suda, si picchia, dove ci saranno ragazzini pronti a lanciarsi nel fuoco per lui, andando su YouTube per le clip del tridente Signori-Baiano-Rambaudi, il tridente di Zemanlandia, poi la prima Lazio di Zeman con il tridente Signori-Casiraghi-Boksic e la Roma di Totti. Tutti di corsa, mentre il maestro accende l’ennesima sigaretta. 

di Nicola Sellitti

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Mondiali 2026, il sorteggio dei gironi di qualificazione: per l’Italia gruppo A o gruppo I

13 Dicembre 2024
Si sono tenuti oggi i sorteggi relativi ai Mondiali 2026 che – lo ricordiamo – si terranno in Us…

Mondiali di calcio 2034 in Arabia Saudita. Il sogno di bin Salman continua

11 Dicembre 2024
Era una semplice formalità, un pezzo di carta da vidimare. L’Arabia Saudita ospiterà l’edizione …

L’Atalanta val ben più di una sconfitta

11 Dicembre 2024
Scriviamo queste righe prima di Atalanta-Real Madrid (partita presentata come l’ennesimo esame d…

Bove operato, comincia il suo futuro

10 Dicembre 2024
Dopo giorni di degenza, analisi, paure e speranze per il futuro su un campo di gioco, Edoardo Bo…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI