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A Helsinki il primo museo sull’arte del malware

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Cosa accadrebbe se le minacce informatiche – spesso percepite come astratte e lontane dalla nostra quotidianità – potessero essere osservate, esplorate e persino toccate attraverso l’arte? È questa l’idea rivoluzionaria alla base del Museum of Malware Art

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A Helsinki il primo museo sull’arte del malware

Cosa accadrebbe se le minacce informatiche – spesso percepite come astratte e lontane dalla nostra quotidianità – potessero essere osservate, esplorate e persino toccate attraverso l’arte? È questa l’idea rivoluzionaria alla base del Museum of Malware Art

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A Helsinki il primo museo sull’arte del malware

Cosa accadrebbe se le minacce informatiche – spesso percepite come astratte e lontane dalla nostra quotidianità – potessero essere osservate, esplorate e persino toccate attraverso l’arte? È questa l’idea rivoluzionaria alla base del Museum of Malware Art

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Cosa accadrebbe se le minacce informatiche – spesso percepite come astratte e lontane dalla nostra quotidianità – potessero essere osservate, esplorate e persino toccate attraverso l’arte? È questa l’idea rivoluzionaria alla base del Museum of Malware Art. Il primo museo al mondo interamente dedicato alla rappresentazione artistica del malware. Inaugurato alla fine dello scorso anno a Helsinki nella sede di WithSecure, azienda leader nella cybersecurity. Curato da Mikko Hyppönen, celebre esperto di sicurezza e chief research officer della società finlandese, il museo nasce con una missione ambiziosa. Tradurre concetti complessi come virus, ransomware e attacchi informatici in forme comprensibili, tangibili e soprattutto coinvolgenti. Rendendo così l’arte lo strumento per rendere visibile ciò che accade nei meandri invisibili del cyberspazio.

La prima installazione, “Threatscape”, è un’opera interattiva che unisce intelligenza artificiale, dati reali e design immersivo. Proiettata sulle pareti del museo, mostra in tempo reale le minacce digitali monitorate da WithSecure Intelligence. I visitatori possono interagire con queste rappresentazioni visuali del malware, ‘catturarle’ e scoprirne il funzionamento attraverso un’esperienza educativa e multisensoriale. Non si tratta soltanto di osservare, quanto di rendere il visitatore parte attiva del processo, contribuendo a comprendere meglio il paesaggio delle minacce digitali contemporanee.

Altro pezzo centrale del museo è la scultura dedicata al famigerato virus “Iloveyou”, che nel 2000 causò un’ondata globale di infezioni informatiche. Realizzata con mouse donati dal pubblico, quest’opera collettiva sottolinea l’impatto psicologico e umano delle minacce digitali. Ogni mouse rappresenta un simbolo della nostra vulnerabilità e del ruolo che gli oggetti quotidiani possono avere nel favorire inconsapevolmente l’ingresso di malware.

L’iniziativa mira anche a lanciare un messaggio potente – la sicurezza informatica è una responsabilità di tutti – invitando a una riflessione più profonda sul nostro rapporto con la tecnologia e sull’importanza di proteggere il nostro spazio digitale. Per dare vita a questo progetto, WithSecure ha collaborato con l’agenzia creativa United Imaginations e con artisti internazionali chiamati a interpretare, ciascuno secondo la propria sensibilità, il mondo oscuro ma affascinante del malware. Il risultato è un percorso espositivo che combina estetica, innovazione e formazione, facendo del Museum of Malware Art non soltanto uno spazio culturale ma anche una piattaforma educativa capace di stimolare dibattiti interdisciplinari su tecnologia, arte e società.

L’obiettivo è chiaro: sfatare il mito secondo cui l’essere umano è sempre l’anello debole della catena di sicurezza, dimostrando come la conoscenza possa diventare strumento di difesa. In un’epoca in cui le minacce informatiche crescono in complessità e diffusione, il museo rappresenta un esperimento necessario. Rendere visibile ciò che è invisibile, trasformare l’astrazione in esperienza, è un passo fondamentale. La scelta di Helsinki, città all’avanguardia nella tecnologia e nel design, non è casuale. È proprio dalla capitale finlandese che si vuole dare il via a un nuovo modello a metà fra consapevolezza culturale e responsabilità sociale, che ci inviti a guardare oltre la superficie. Per riflettere sul nostro ruolo nel mondo digitale e sull’importanza di agire per costruire un cyberspazio più sicuro e inclusivo.

di Stefano Faina e Silvio Napolitano

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