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Indipendenti che conquistano il mercato

Fino a una ventina d’anni fa l’idea di acquistare videogiochi in forma digitale sembrava pura follia. Oggi i videogame indipendenti hanno prezzi ancora più bassi, grazie all’eliminazione dei costi dovuti, ad esempio, alla pubblicazione fisica.
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Indipendenti che conquistano il mercato

Fino a una ventina d’anni fa l’idea di acquistare videogiochi in forma digitale sembrava pura follia. Oggi i videogame indipendenti hanno prezzi ancora più bassi, grazie all’eliminazione dei costi dovuti, ad esempio, alla pubblicazione fisica.
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Indipendenti che conquistano il mercato

Fino a una ventina d’anni fa l’idea di acquistare videogiochi in forma digitale sembrava pura follia. Oggi i videogame indipendenti hanno prezzi ancora più bassi, grazie all’eliminazione dei costi dovuti, ad esempio, alla pubblicazione fisica.
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Fino a una ventina d’anni fa l’idea di acquistare videogiochi in forma digitale sembrava pura follia. Oggi i videogame indipendenti hanno prezzi ancora più bassi, grazie all’eliminazione dei costi dovuti, ad esempio, alla pubblicazione fisica.
Fino a una ventina d’anni fa l’idea di acquistare videogiochi in forma digitale sembrava pura follia: da una parte Internet era troppo lento per pensare di scaricare qualcosa di più di un semplice contenuto ludico aggiuntivo, dall’altra il non possedere una copia fisica bensì solo una licenza di utilizzo era un concetto a dir poco fastidioso per tutti gli hardcore gamer. Poi arrivò “Steam” e in modo graduale ma inesorabile iniziarono a diffondersi gli store digitali su tutte le piattaforme. Le abitudini dei giocatori cominciarono a cambiare, tanto che oggi il supporto fisico rappresenta meno del 20% del mercato del software. I principali beneficiari di questa transizione sono stati sicuramente gli sviluppatori indipendenti, che possono pubblicare in autonomia i loro titoli senza essere condizionati da un publisher, un tempo figura imprescindibile per la produzione e distribuzione dei giochi. Videogame indipendenti significa pure prezzi più bassi, grazie all’eliminazione di tutti quei costi dovuti per esempio alla pubblicazione fisica, alla distribuzione nei negozi, alla logistica di magazzino e all’intermediazione della vendita al dettaglio. Significa inoltre maggior possibilità di sperimentazione nonché di innovazione (dal gameplay al lato artistico), con l’unico sacrificio dell’estetica foto-realistica a base di miliardi di poligoni tipica di una produzione ad altissimo budget. I nostalgici dei coin-op e degli inseguimenti automobilistici alla James Bond faranno bene a non lasciarsi scappare l’eccellente “Gearshifters”, adrenalinico gioco d’azione dove bisognerà sfrecciare su un bolide equipaggiato con ogni sorta di arma da far invidia pure a 007, per sbarazzarsi a ogni costo di pericolosi criminali a bordo di letali quattroruote. E in effetti le situazioni che si vengono a creare sembrano proprio le coreografie di un blockbuster cinematografico, anche grazie alla visuale ripresa dall’alto che mostra con chiarezza ogni dettaglio: dai segni di pneumatici lasciati da testacoda mozzafiato fino alle rutilanti esplosioni dei mezzi. Chi preferisce un approccio più pacato e ragionato andrà matto per “El Hijo – A Wild West Tale”, coinvolgente videogame stealth d’ambientazione western in cui si dovrà guidare un coraggioso bimbo alla ricerca della propria madre. Partendo dal monastero dove era stato lasciato in affido, il piccolo dovrà riuscire ad attraversare una trentina di livelli – tra canyon e città di frontiera senza farsi scoprire dai banditi che gli danno la caccia, muovendosi con furbizia fra le ombre e utilizzando tutti i ripari a propria disposizione. L’incantevole grafica da cartone animato e l’assenza di violenza ne fanno un prodotto perfetto per tutta la famiglia. L’ultima novità in fatto di sport è il divertentissimo “Windjammers 2”, seguito molto atteso di un famoso titolo da sala giochi degli anni Novanta. Dopo aver selezionato uno fra dieci differenti atleti, ci si ritroverà ad affrontare un avversario in un’eccitante partita a frisbee in cui bisognerà colpire diverse zone della rete nemica per accumulare punti e aggiudicarsi l’incontro. Azioni velocissime e spettacolari mosse speciali sono gli ingredienti vincenti di quest’eccellente cocktail digitale, reso ancora più spassoso se giocato in compagnia. Opera di un piccolo studio indipendente cinese, “Heaven Dust 2” è un survival horror degno di menzione e plauso per le forti emozioni che riesce a regalare nonostante la veste grafica in assoluta controtendenza con il genere: gli sviluppatori hanno infatti optato per un’estetica super deformed dei personaggi e degli zombi che li fa assomigliare a dei pupazzetti giocattolo. Suspense e brividi rimangono comunque assicurati e il gioco riesce a far mangiare la polvere anche a esponenti della categoria ben più blasonati.   di Piermarco Rosa

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