La bellezza e la lezione dell’universo
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                Le straordinarie foto elaborate dal telescopio James Webb sono una fotografia del nostro passato ma anche un monito sulla nostra infinita debolezza.
        
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
 
La bellezza e la lezione dell’universo
Le straordinarie foto elaborate dal telescopio James Webb sono una fotografia del nostro passato ma anche un monito sulla nostra infinita debolezza.
        
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La bellezza e la lezione dell’universo
Le straordinarie foto elaborate dal telescopio James Webb sono una fotografia del nostro passato ma anche un monito sulla nostra infinita debolezza.
        
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AUTORE: Fulvio Giuliani
Un’opera d’arte e al contempo una fotografia del nostro passato più profondo. Le immagini di esaltante bellezza, nell’immacolata fissità del passato, regalate dal nuovissimo telescopio spaziale ‘James Webb’ sono una meraviglia sconcertante. Come la Nebulosa della Carena che vedete qui, fra quelle diffuse dalla NASA – National Aeronautics and Space Administration.
Ammassi di galassie – migliaia – ognuna delle quali a sua volta contiene migliaia di stelle e un numero indefinito di sistemi planetari. Fotografie che scavano nel tempo, in un passato che la nostra mente fa fatica persino a quantificare, tanto è remoto. Sono risultati già eccezionali, i primissimi ottenuti dal “James Webb Space Telescope”: una lente dal valore di 10 miliardi di dollari, ampia 6 metri e mezzo, spedita nello spazio e capace – con la sua tecnologia criogenica – di operare nel vuoto cosmico a 217 gradi sotto lo zero e a una distanza di 1,5 milioni di chilometri da noi, che peraltro fa sorridere rispetto alle profondità spaziali su cui il telescopio permette di gettare l’occhio.
Il “James Webb” ci accompagna in un viaggio nel tempo da capogiro, cogliendo quei segnali luminosi che hanno impiegato decine di migliaia di anni ad arrivare sino alla Terra. Anche miliardi, come nel caso di ciò che resta di stelle implose ‘poco dopo’ il Big Bang, il momento costitutivo dell’universo stimato in 14 miliardi di anni or sono.
Manca il fiato, ad accettare di guardare con occhio sereno e consapevole quelle foto e quelle che arriveranno. Un ulteriore passo nell’evoluzione scientifica dell’uomo, che ricorda tutta la nostra infinita debolezza e l’indifferenza dell’universo ai destini e alla supponenza dell’uomo.
Quelle immagini, così, sono anche una stupefacente lezione.
di Fulvio Giuliani
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