La reputazione tra Ai e spaccature geopolitiche: l’esempio di Unipol
La reputazione è una necessità ed è la reputazione a rappresentare la chiave tra le persone e le aziende. Questo il concetto alla base del lavoro del Gruppo Unipol
La reputazione tra Ai e spaccature geopolitiche: l’esempio di Unipol
La reputazione è una necessità ed è la reputazione a rappresentare la chiave tra le persone e le aziende. Questo il concetto alla base del lavoro del Gruppo Unipol
La reputazione tra Ai e spaccature geopolitiche: l’esempio di Unipol
La reputazione è una necessità ed è la reputazione a rappresentare la chiave tra le persone e le aziende. Questo il concetto alla base del lavoro del Gruppo Unipol
Al giorno d’oggi, la reputazione è una necessità ed è la reputazione a rappresentare la chiave tra le persone e le aziende. Questo concetto è stato affrontato lo scorso 4 dicembre durante il convegno “Reputation in Motion – La Reputazione nell’era della Disruption geopolitica e dell’AI” tenutosi a Milano e organizzato da RepTrak.
Tra i relatori, il responsabile Media Relations del Gruppo Unipol, Fernando Vacarini, che ai nostri microfoni ha dichiarato: “Come Unipol crediamo molto nella media company, ci crediamo perché è cambiato il modo di fare comunicazione, non è più possibile avere un approccio top down o comunque un approccio dove l’azienda comunica e l’interlocutore recepisce cosa tu fai. Con l’avvento ovviamente del mondo digitale bisogna avere un tipo di comunicazione molto più lineare, molto più partecipativo, quindi in qualche modo bisogna ottimizzare il lavoro con i social e creare anche delle strutture di contenuti ad hoc, come per esempio può essere Changes nel nostro caso, o anche l’utilizzo dei podcast e dei vodcast”.
Un tema, quello dei nuovi media, che diventa centrale alla luce degli ultimi sviluppi nel campo dell’informazione e della percezione, da parte del pubblico, delle grandi realtà aziendali.
Da qui il ruolo delle media company strutturate, nel caso specifico illustrato da Vacarini, in questo modo: “La media company si compone di vari elementi: da un lato tutto ciò che è tradizionale perché non ci dimentichiamo che, pur essendo cambiato il paradigma della comunicazione, alcuni elementi rimangono imprescindibili come per esempio il comunicato stampa. Ma accanto a questo chiaramente utilizziamo i canali social, in particolare X, Instagram, TikTok e oltre a questi abbiamo dato vita ad un blog che si chiama Changes che ha poi delle edizioni cartacee in uscita due volte l’anno; a questi abbiamo aggiunto i podcast e i vodcast, questo perché chiaramente un ecosistema deve essere quanto più possibile completo, anche perché i linguaggi e i target devono essere adatti e adattabili al target di riferimento”.
Una realtà che, stando alle parole di Vacarini, impatta il discorso della reputazione: “La reputazione, chiaramente, diventa un elemento imprescindibile della media company perché se è vero che ci sono tutta una serie di strumenti che servono per raggiungere i vari target di comunicazione è altrettanto vero che tutto ciò lo facciamo per avere una reputazione a livello molto alto, perché questa è un asset intangibile, forse il più importante che un’azienda possa avere, e chiaramente il sapere utilizzare tutti gli strumenti insieme come media company contribuisce a rendere la reputazione del nostro Gruppo molto forte”.
L’esempio di Unipol ci viene spiegato ulteriormente da Paola Rosso, Responsabile Corporate Reputation and Digital PR del Gruppo Unipol: “Unipol ha avviato il suo programma di reputation management nel 2014, siamo quindi a 12 anni di tracking dei dati che ci permettono di monitorare l’aumento della reputazione del Gruppo Unipol in maniera precisa, direi anche strutturale e pressoché scientifica. È un programma che abbiamo avviato in collaborazione con il risk management del Gruppo. È un programma caratterizzato da un approccio integrato e da un approccio multi-stakeholder del quale siamo effettivamente molto orgogliosi perché posso veramente dire che si tratta di un caso di studio interessante e forse anche unico nel panorama nazionale”.
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