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Le Big Tech dominano in Borsa

La performance a doppia cifra messa a segno nei primi sette mesi del 2023 dal Nasdaq 100 di New York è attribuibile alle big tech
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Le Big Tech dominano in Borsa

La performance a doppia cifra messa a segno nei primi sette mesi del 2023 dal Nasdaq 100 di New York è attribuibile alle big tech
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La performance a doppia cifra messa a segno nei primi sette mesi del 2023 dal Nasdaq 100 di New York è attribuibile alle big tech
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La performance a doppia cifra messa a segno nei primi sette mesi del 2023 dal Nasdaq 100 di New York è attribuibile alle big tech

La performance a doppia cifra (+41,9%) messa a segno nei primi sette mesi del 2023 dal Nasdaq 100 di New York, il più importante e famoso indice tecnologico al mondo, è attribuibile a un gruppo ristretto di società high-tech, soprannominate magnifiche sette” dagli addetti ai lavori. Stiamo parlando delle ormai note Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon.com, Tesla, Meta e Google. Rispetto al 2022, quando sono state oggetto di sell-off da parte degli investitori, da inizio anno queste società hanno registrato dei rendimenti che oscillano fra il +39% e il +206%, in larga parte legati alla frenesia sull’intelligenza artificiale. A causa dei guadagni ottenuti nella prima metà del 2023, il peso complessivo che hanno assunto tali società all’interno dell’indice supera il 50%, rendendolo troppo sbilanciato. Oggigiorno, infatti, un risparmiatore che investe 10mila euro in un Etf che replica il Nasdaq 100, in fin dei conti sta allocando circa la metà dei suoi risparmi in una manciata di aziende.

Per contrastare leccessivo potere che hanno assunto le big tech americane, il Nasdaq ha quindi approvato per la terza volta nella sua storia un ribilanciamento speciale, che è partito nella seduta di Borsa di ieri, volto a ridistribuire i pesi all’interno dell’indice senza rimuovere o aggiungere ulteriori titoli. I gestori degli Etf saranno costretti a vendere più di 30-35 miliardi di dollari di valore di queste azioni, ridistribuendo i proventi nelle altre 93 società. Più nel dettaglio, il peso delle “magnifiche sette” dovrebbe ridursi di circa 12 punti percentuali, passando dall’attuale 56% al 44%. Apple e Microsoft continueranno a essere le società a più elevata capitalizzazione all’interno dell’indice, anche se il loro peso diminuirà di 4 punti percentuali attestandosi rispettivamente al 12% e al 10%. Ricordiamo inoltre che il valore di mercato dei fondi di investimento e degli Etf indicizzati al Nasdaq 100 è di circa 250 miliardi di dollari. Secondo gli analisti di Wells Fargo, i principali titoli che dovrebbero beneficiare di tale evento sono per esempio Starbucks, Mondelez, Booking Holdings e Gilead Sciences.

A fronte di quanto scritto in precedenza, la domanda che si potrebbero porre i risparmiatori è se questo ribilanciamento possa provocare un panic-selling nei mercati. Pensiamo che la risposta possa essere negativa. Andando oltre la volatilità di breve periodo che potrebbe pur presentarsi, i ribilanciamenti sono infatti normali processi che avvengono frequentemente e che hanno il preciso scopo di proteggere i risparmiatori dal rischio concentrazione. Basti considerare che dallo scorso 7 luglio (giorno dell’annuncio) a oggi lindice ha fatto segnare un +2,75%, mentre nella giornata di ieri (ovvero il giorno dell’effettiva entrata in vigore del ribilanciamento speciale) il Nasdaq 100 è stato pressoché flat; il mercato si sta concentrando piuttosto su quelli che sono i veri driver del mercato, ovvero la pubblicazione degli utili delle società, in particolare quelli di questa sera con Microsoft e Google che apriranno la danza delle “magnifiche sette”.

di Alida Carcano

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