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L’hackeraggio ripropone il biglietto che fu

Ransomware: la tecnica di hackeraggio che cripta le infrastrutture informatiche delle società e chiedono il pagamento di un riscatto. Le aziende in Italia non sono obbligate a denunciare i crimini informatici, il che rende il futuro inquietante.
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L’hackeraggio ripropone il biglietto che fu

Ransomware: la tecnica di hackeraggio che cripta le infrastrutture informatiche delle società e chiedono il pagamento di un riscatto. Le aziende in Italia non sono obbligate a denunciare i crimini informatici, il che rende il futuro inquietante.
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L’hackeraggio ripropone il biglietto che fu

Ransomware: la tecnica di hackeraggio che cripta le infrastrutture informatiche delle società e chiedono il pagamento di un riscatto. Le aziende in Italia non sono obbligate a denunciare i crimini informatici, il che rende il futuro inquietante.
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Ransomware: la tecnica di hackeraggio che cripta le infrastrutture informatiche delle società e chiedono il pagamento di un riscatto. Le aziende in Italia non sono obbligate a denunciare i crimini informatici, il che rende il futuro inquietante.
Per chi volesse provare l’emozione di andare al cinema negli anni Novanta, la catena “The Space Cinema” offre questo brivido: pagamento esclusivamente in contanti, sbigliettamento con blocchetto di ticket con matrice, assegnazione del posto rigorosamente a penna su pianta della sala stampata su carta. Non si tratta però di un’operazione di marketing. In realtà il motivo non è stato comunicato chiaramente, riferendosi a generici ‘problemi informatici’, ma dopo una settimana pare chiaro anche al meno smaliziato che la causa non possa essere altro che un ransomware: l’ormai celeberrima tecnica di hackeraggio che cripta le infrastrutture informatiche delle società colpite per ottenere un riscatto. Visto che il consorzio è nato nel 2009, avranno forse chiamato qualche vecchia maschera per farsi spiegare come si gestisce un cinema senza l’ausilio di Internet. Se la situazione è grave ma non seria, lo dobbiamo al fatto che stavolta sia stato colpito un servizio che, per quanto importante per i cinefili, non è necessario per il corretto funzionamento del consorzio civile e non coinvolge settori essenziali come quello della sanità o della logistica. Ma già il dettaglio che le aziende non siano, in Italia, obbligate a denunciare i crimini informatici che hanno subìto rende la prospettiva del futuro decisamente inquietante: cosa faremo quando un ransomware immobilizzerà un hub della grande distribuzione? Quando bloccherà un porto? Quando colpirà la distribuzione di carburante, come già successo negli Stati Uniti?   di Camillo Bosco

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