Metodi allergici alle regole
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Scambi di criptovalute tramite l’autenticazione biometrica degli esseri umani: per mesi il suo ideatore, Altman, ha sfruttato persone povere, non digitalizzate e prive di tutele
Metodi allergici alle regole
Scambi di criptovalute tramite l’autenticazione biometrica degli esseri umani: per mesi il suo ideatore, Altman, ha sfruttato persone povere, non digitalizzate e prive di tutele
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Metodi allergici alle regole
Scambi di criptovalute tramite l’autenticazione biometrica degli esseri umani: per mesi il suo ideatore, Altman, ha sfruttato persone povere, non digitalizzate e prive di tutele
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AUTORE: Nicoletta Prandi
C’è una ragione se Sam Altman, il padrino di ChatGpt ha dichiarato, pochi giorni fa, che la sua azienda OpenAI potrebbe lasciare il mercato europeo qualora il regolamento sull’intelligenza artificiale AI Act venisse approvato in via definitiva. I suoi metodi imprenditoriali, infatti, sono storicamente allergici alle regole. Lo dimostra il fatto che per costruire i suoi due prodotti di successo – ChatGpt e World App – è stato costretto a operare in aree del mondo in via di sviluppo, dove è più facile sfruttare il bisogno di denaro e conquistarsi il favore dei funzionari locali per fini commerciali. World App è un’applicazione creata da Tool for Humanity, società tech di Altman. Rilasciata a maggio, conta già un milione e mezzo di abbonati e offre scambi di criptovalute tramite l’autenticazione biometrica degli esseri umani. Per costruire un sistema come World App è necessario raccogliere milioni di dati, come è stato per ChatGpt e come più volte raccontato su queste pagine. Poiché, però, parliamo di dati biometrici – scansione dell’iride, battito cardiaco e segni vitali – sarebbe stato impossibile collezionarli ai sensi delle regole europee e persino di quelle, più morbide, degli Stati Uniti.
Altman è così sbarcato in Indonesia, Kenya, Ghana, Sudan, Cile, avallando pratiche che un’indagine del Mit (Massachusetts Institute of Technology) ha definito «ingannevoli», «predatorie», ascrivibili a forme di «criptocolonialismo». Per mesi i collaboratori di Altman hanno stazionato nei villaggi, nelle scuole elementari, nei mercati, offrendo alle persone uno scambio: contanti o cuffiette per smartphone (sic!) in cambio della scansione dell’iride e dei segni vitali attraverso un dispositivo chiamato “sfera di cromo”. Hanno pagato la complicità di funzionari locali ottenendo indirizzi e telefoni dei cittadini. Hanno offerto micro-commissioni (15 centesimi di dollaro) per ogni persona in più scansionata. Come evidenziato dall’indagine, sono state sfruttate persone in stato di bisogno finanziario, non digitalizzate – la maggior parte di loro non sapeva nemmeno usare le email – e prive di tutele legali. È grazie a loro se World App oggi può contare su una capitalizzazione di 115 milioni di dollari e se il suo padrino può annunciare al mondo di voler raccogliere, entro la fine del 2023, un miliardo di scansioni umane.
Con buona pace del mercato europeo, che dormirà sonni tranquilli disturbando al massimo quelli di Mr. Altman.
Di Nicoletta Prandi
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