Nel Regno Unito la prima clinica per riportare in vita cani e gatti con 40 mila sterline
Se ci fosse un modo per tenere in vita il tuo animale domestico per sempre, tu cosa faresti?
Nel Regno Unito la prima clinica per riportare in vita cani e gatti con 40 mila sterline
Se ci fosse un modo per tenere in vita il tuo animale domestico per sempre, tu cosa faresti?
Nel Regno Unito la prima clinica per riportare in vita cani e gatti con 40 mila sterline
Se ci fosse un modo per tenere in vita il tuo animale domestico per sempre, tu cosa faresti?
Se ci fosse un modo per tenere in vita il tuo animale domestico per sempre, tu cosa faresti?
Insostituibili e indimenticabili, i nostri animali domestici con il loro affetto incondizionato arricchiscono la nostra quotidianità e diventano a tutti gli effetti parte della famiglia offrendoci anche una zampa su cui piangere nei momenti di difficoltà. Insieme si condividono esperienze significative e sovente ci si ritrova a piangere la loro scomparsa, soprattutto per via di un’aspettativa di vita che in rari casi supera i quindici anni. C’è però chi è disposto a tutto pur di non rassegnarsi a questo tragico destino. Infatti,potrebbe stupire sapere che al giorno d’oggi, sono già a migliaia i proprietari che stanno clonando i loro animali domestici ormai passati a miglior vita. Il fenomeno riguarda principalmente cani e gatti e il prezzo di una clonazione oscilla tra i 30 e gli 80 mila dollari.
Gemini Genetics è la prima clinica per la clonazione di animali domestici del vecchio continente e offre la possibilità di riportare in vita gli amati pet alla modica cifra di 40 mila sterline. Gli animali più richiesti sono cani e gatti, ma sul loro sito offrono anche la clonazione di cavalli al costo di 65 mila sterline di modo da conservare il patrimonio genetico degli equini particolarmente prestanti. Curiosamente nel Regno Unito, ad oggi, la clonazione di animali è tecnicamente proibita, per questo motivo gli stessi si limitano a prelevare un campione di cellule dell’animale che viene criogenizzato e spedito ai cugini d’oltreoceano. Esistono poi agenzie sparse su tutto il territorio europeo che si occupano di prelevare i campioni e inviarli in Inghilterra. Per avviare la praticaè sufficiente anche un lembo di pelle a patto che siano trascorsi meno di cinque giorni dal decesso dell’animale.
Gli scienziati qui procedono a esportare il nucleo (che contiene il DNA) da un ovulo donatore, dopodiché vi impiantano al suo interno una cellula dell’animale da clonare. Non appena il nucleo si stabilizza, colpiscono l’ovulo con un impulso elettrico per attivare il processo di moltiplicazione cellulare. Successivamente l’embrione viene inserito nell’utero di una madre surrogata che nel giro due mesi darà alla luce una nuova vita. Il gatto o il cane vengono poi svezzati e spediti in Inghilterra per essere consegnatiai loro nuovi padroni. L’animale in questione però, anche se è clonato, non sarà esattamente identico, l’aspetto sarà pressoché uguale così come alcuni tratti del suo carattere, ma non conserverà gli stessi ricordi. Quindi, sarà come ripartire da zero e non è per nulla scontato che si riesca ad instaurare lo stesso rapporto o relazione che si condivideva con l’esemplare “originario”.
Tutto è cominciato nel 1952 quando i ricercatori Robert Briggs e Thomas J. King clonarono con successo una rana. Il 5 luglio 1996, poi, nacque Dolly: la prima pecora clonata da una cellula adulta che pose l’opinione pubblica mondiale dinnanzi a intricati dilemmi di carattere bioetico. Da allora questa tecnologia ha continuato a evolversi, soprattutto in Corea del Sud – oggi paese leader di questo settore – dove nel 2016 l’azienda Sooam Biotechha reso più accessibile la pratica arrivando a clonare fino a 500 animali domestici al giorno. Lo stesso anno ha aperto i battenti anche la ViaGen Pets, azienda che ha sede a Cedar Park in Texase che, oltre alla ricerca per salvare le specie animali in via di estinzione, si occupa di questo tipo di servizi per conto di Gemini Genetics, la quale gli commissiona fino a mille campionimensili. Per ovvi motivi il giro di clientela è ancora molto ristretto, inoltre, uno studio della Columbia University ha dimostrato che il tasso di successo è del 20%. Nonostante ciò, il mercato globale delle clonazioni ha avuto un incremento considerevole durante il periodo pandemico e si prevede che arriverà a valere diversi milioni di dollari entro il 2028.
di Angelo Annese
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