AUTORE: Rudy Bandiera
Dopo un decennio in cui il pensiero generale è stato a favore dei social media come metodo per consentire il dialogo e il fluire delle idee, oggi il sentimento comune è cambiato drasticamente: alcuni ritengono che queste piattaforme siano diventate buchi neri di fanatismo e odio in cui ognuno porta le proprie idee senza cercare il confronto, mentre altri ritengono che queste piattaforme siano diventate troppo aggressive, mettendo a tacere o censurando determinati punti di vista.
La situazione ha creato una sorta di crisi, sia all’interno che all’esterno di queste aziende. Ciò che è chiaro è che non esistono soluzioni semplici a queste sfide e la maggior parte di quelle che vengono presentate tendono a non affrontare la realtà dei problemi e a non comprendere le sfide tecniche e sociali che le rendono impossibili. Le aziende stanno investendo in tecnologie sempre più sofisticate, come l’intelligenza artificiale, per cercare di individuare i contenuti controversi nelle prime fasi del processo ma forse quello che è necessario fare, per una volta, non è guardare avanti ma tornare indietro focalizzando l’attenzione sui protocolli e non sulle piattaforme.
Alla sua nascita Internet era un ‘assemblato’ di molti protocolli diversi, istruzioni e standard che chiunque poteva utilizzare per creare dei programmi come le chat (Irc), la posta elettronica (Smtp) e lo stesso web (Http). Si trattava di protocolli aperti e utilizzabili liberamente da tutti, una ricetta che ha favorito l’enorme successo della Rete e che oggi pare a molti una modalità da reintrodurre per ovviare ai problemi che i social ingigantiscono invece di mitigare.
Kickstarter (il più importante sito per il finanziamento collettivo di progetti creativi) ha dichiarato che supporterà lo sviluppo di un protocollo – aperto e bastato su blockchain pubblica – per decentralizzare le funzionalità principali e che potrà essere utilizzato da tutti, anche dai concorrenti. Anche Twitter sta finanziando un gruppo di ricercatori per creare uno standard aperto e decentralizzato per i social media, con l’obiettivo di rendere Twitter stesso un semplice programma che utilizzi il suddetto protocollo.
L’uomo è bravissimo a inventare tecnologie che non sa bene come e dove applicare: pensare che la blockchain sia un vezzo tecnologico per fare due soldi con i Bitcoin è infantile quanto pensare che le ricerche sugli atomi possano portare solo alla bomba atomica, visto che è dalla blockchain che passerà il futuro della nostra società.
di Rudy Bandiera
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