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Sale LAN chiuse: “Ora non si può più ignorare il mondo Esport”

Luigi Caputo, cofondatore di OIES, Osservatorio Italiano Esports, ci ha parlato di come si è arrivati al sequestro degli hardware in 3 sale LAN italiane. La vicenda delle ‘sale LAN chiuse’ ha anche un lato positivo: adesso la politica non può più ignorare gli Esports, un settore in costante espansione.
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Sale LAN chiuse: “Ora non si può più ignorare il mondo Esport”

Luigi Caputo, cofondatore di OIES, Osservatorio Italiano Esports, ci ha parlato di come si è arrivati al sequestro degli hardware in 3 sale LAN italiane. La vicenda delle ‘sale LAN chiuse’ ha anche un lato positivo: adesso la politica non può più ignorare gli Esports, un settore in costante espansione.
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Sale LAN chiuse: “Ora non si può più ignorare il mondo Esport”

Luigi Caputo, cofondatore di OIES, Osservatorio Italiano Esports, ci ha parlato di come si è arrivati al sequestro degli hardware in 3 sale LAN italiane. La vicenda delle ‘sale LAN chiuse’ ha anche un lato positivo: adesso la politica non può più ignorare gli Esports, un settore in costante espansione.
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Luigi Caputo, cofondatore di OIES, Osservatorio Italiano Esports, ci ha parlato di come si è arrivati al sequestro degli hardware in 3 sale LAN italiane. La vicenda delle ‘sale LAN chiuse’ ha anche un lato positivo: adesso la politica non può più ignorare gli Esports, un settore in costante espansione.
“Negli utlimi due anni il settore degli Esports e del gaming è esploso, producendo fatturati altissimi. Il problema è che, soprattutto in Italia, le norme non si sono adeguate allo sviluppo di questo mercato. Ad oggi, per lo Stato italiano, il mondo Esports non ha una propria definizione. Per questo si applicano norme di altri settori che evidentemente hanno una natura molto diversa”, premette Luigi Caputo, cofondatore di OIES, Osservatorio Italiano Esports, e CEO di Sport Digital House.
Luigi Caputo cofondatore OIES
Luigi Caputo cofondatore OIES
Le sale LAN sono le nuove sale giochi: gli utenti entrano per sfidarsi online ai videogame in gare che possono essere competitive o dilettantistiche. La caratteristica di queste sale è la connessione dei dispositivi (pc, consolle, simulatori) tra loro e verso l’esterno. L’acrnonimo LAN, infatti, sta per Local Area Network.

SALE LAN SOTTO SEQUESTRO: PERCHÉ?

“Quello delle Sale LAN non è il problema principale, ma è solo una parte di un sistema molto complesso che va normato. Il fulcro della questione è che l’attrezzatura hardware utilizzata dalle sale LAN è stata giudicata non compatibile con le regole che si applicano a tutti i giochi di intrattenimento. Il vaso di Pandora è stato sollevato da un esposto fatto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da un imprenditore italiano che opera da anni nel settore dell’amusement”. Ritroviamo i motivi dell’azione nelle parole dello stesso Sergio Milesi, AD di Led, società specializzata nel settore dell’intrattenimento classico, caratterizzato dalla presenza di calcio balilla, flipper, videogame e altri giochi simili. “Ho presentato l’esposto – sottolinea Milesi – per segnalare l’apertura di locali aperti al pubblico dove vengono messe a disposizione dei clienti attrezzature e software per l’intrattenimento senza nessuna certificazione o omologazione. Riteniamo che la presenza di tali attrezzature in locali aperti al pubblico e con il pagamento da parte dei clienti di un costo per l’utilizzo di tali attrezzature, siano un’elusione delle normative vigenti”.

SIGILLI NELLE SALE LAN, MILESI: “SIAMO RIMASTI SBALORDITI”

La reazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha sorpreso lo stesso Milesi: “Questa nostra richiesta ha scatenato una reazione dell’Agenzia sbalorditiva anche per noi, poiché non vi è stata nessuna replica a quanto da noi denunciato ma si sono mossi sul territorio e verificare la problematica che avevamo sollevato. ADM probabilmente ha riscontrato mancanze normative o fatti semplicemente scorretti e ha pensato di non emettere sanzioni, ma di porre sotto sequestro le attrezzature e fermare le attività. Quindi ora siamo curiosi di sapere la risposta al nostro interpello”, ha detto l’imprenditore in una diretta con Agimeg, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco. Dello stesso avviso Luigi Caputo: “La risposta dell’Agenzia è stata molto forte. Sono stati fatti dei ‘blitz’ quasi all’alba e poi sono stati messi i sigilli ai pc, alle consolle, ai simulatori, come se fossero degli oggetti illegali. Ad inizio aprile l’ADM aveva inviato delle circolari ai proprietari delle sale per cercare una soluzione alla vicenda. Credo che dall’altra parte gli imprenditori non abbiano quella competenza giuridica e interpretativa per interpretare correttamente e in poco tempo le circolari. Quindi si è arrivati al sequestro degli hardware. L’aspetto interessante della questione ‘sale LAN chiuse’ – continua Caputo – è che l’imprenditore (Milesi, ndr.) non si è fermato all’esposto, ma ha anche presentato un interpello. In pratica ha detto all’ADM: ‘se non intervenite io mi adeguo, apro anche io delle sale LAN, dato che per questi imprenditori non ci sono regole”.

QUANTE SALE LAN SOTTO SEQUESTRO?

“In un primo momento c’è stata tanta agitazione tra gli imprenditori che operano nel settore, ma l’Agenzia ha posto il sigillo solo in 3 specifiche sale. Non è un problema così generalizzato come sembra. Resta, però, la possibilità che lo stesso provvedimento venga preso anche nei confronti di altre sale LAN nei prossimi giorni. Per questo gli imprenditori del settore hanno costituito una sorta di comitato che raduna le più importanti sale LAN in Italia per tutelare i propri interessi.

ESPORTS E POLITICA

“La questione ha acceso i riflettori della politica sul mondo Esports. Proprio due giorni fa il sottosegretario del Ministero dell’Economia e della Finanza, Federico Ferri, ha dichiarato che ora si lavorerà con il CONI per arrivare alla creazione di una federazione Esports. Io credo che il problema esista da entrambe le parti. Le istituzioni hanno chiuso gli occhi davanti al vuoto normativo che riguarda un settore in costante crescita. Gli imprenditori, dal canto loro, non hanno fatto nulla per capire come adeguarsi a delle norme che, seppur obsolete, ci sono”. Il cofondatore di OIES invita a guardare il lato positivo della questione: “Paradossalmente questa vicenda potrebbe rappresentare la svolta positiva degli Esports in Italia, proprio perché ha attirato l’attenzione della politica su un mondo che non può più essere ignorato”.   di Giovanni Palmisano

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