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Saturno, l’eterna danza dei “satelliti pastori” attorno al Signore degli anelli – IL VIDEO

Atlas, Pan e Saturno in uno zoom out che ne simula l’osservazione al telescopio basandosi su dati reali. La gravità dei due satelliti influisce sulla struttura degli anelli del gigante: senza di loro tutti quei detriti si disperderebbero nello spazio

 

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Ricreate con la computer grafica, le due peculiari formazioni rocciose che occupano l’inquadratura prima dell’indistinguibile “Signore degli anelli” esistono davvero. Sono i cosiddetti satelliti pastori. Piccoli ma essenziali, questi attori sfilano in silenzio sul grande palcoscenico saturnino. Ce ne sono almeno 4, ma il numero varia a seconda dei criteri usati nelle diverse classificazioni. Forse non molti lo sanno, ma la loro gravità influisce sulla struttura degli anelli. Pertanto, sono i principali responsabili del caratteristico aspetto del secondo gigante. Senza di essi tutti quei detriti si disperderebbero lentamente nello spazio e l’aspetto di Saturno non sarebbe troppo diverso da quello di Giove. Sebbene questi due satelliti abbiano orbite coplanari (cioè sullo stesso piano) e periodi orbitali simili, gli stessi sono separati da circa 4mila km e non arrivano mai ad affiancarsi come si vede nel render.

Il primo a essere inquadrato è Atlas, che orbita a circa 137.670 km, appena oltre il bordo esterno dell’anello A. Contribuisce a mantenere il bordo esterno netto. Si può dire che sia il pastore “esterno”. Ha 30 km di diametro, è stato scoperto nel 1980 dalla sonda Voyager 1 e la sua forma caratteristica schiacciata ricorda quella di un Ufo.

Subito a sinistra vediamo Pan, il “raviolo” spaziale. Con un diametro di 28 km, la sua forma ricorda proprio quella di un dumpling, o di una noce e funge da pastore “interno”. Pan orbita a circa 134.000 km, nella divisione di Encke, una stretta lacuna all’interno dell’anello A di Saturno, larga circa 325 chilometri. Scovato nel 1990 dalla sonda Voyager 2, il suo ruolo è quello di mantenere la divisione pulita. Respingendo le particelle verso l’esterno e l’interno e impedendo loro di riempirla. In questo modo possiamo osservare il filamento di polveri, ghiaccio e detriti a forma di anello.

Si suppone che entrambi siano formati principalmente da ghiaccio con una percentuale minore di materiale roccioso. Inoltre, devono la loro forma discoidale schiacciata un continuo e lento riassestamento del materiale equatoriale dovuto alla gravità del pianeta. E al costante bombardamento di particelle. Essendo molto piccoli, infatti, hanno una gravità bassissima e per questo motivo il materiale sulla loro superfice non è ben “compattato” come invece accade nei pianeti e nelle lune più grandi. In più, hanno un moto di rotazione molto rapido, compreso tra le 13 e le 14 ore. Che genera a sua volta una forza centrifuga che tende a schiacciare e spingere il materiale verso l’equatore.

Di Angelo Annese

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