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L’Italia trionfa in Europa grazie al razzo di Skyward

Trionfo europeo per Skyward Experimental Rocketry, l’associazione del Politecnico di Milano che ha realizzato il miglior razzo sonda sperimentale da competizione aggiudicandosi l’Euroc 2022. Vediamo da vicino come è nato questo trionfo e cosa aspettarci per il 2023
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L’Italia trionfa in Europa grazie al razzo di Skyward

Trionfo europeo per Skyward Experimental Rocketry, l’associazione del Politecnico di Milano che ha realizzato il miglior razzo sonda sperimentale da competizione aggiudicandosi l’Euroc 2022. Vediamo da vicino come è nato questo trionfo e cosa aspettarci per il 2023
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L’Italia trionfa in Europa grazie al razzo di Skyward

Trionfo europeo per Skyward Experimental Rocketry, l’associazione del Politecnico di Milano che ha realizzato il miglior razzo sonda sperimentale da competizione aggiudicandosi l’Euroc 2022. Vediamo da vicino come è nato questo trionfo e cosa aspettarci per il 2023
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Trionfo europeo per Skyward Experimental Rocketry, l’associazione del Politecnico di Milano che ha realizzato il miglior razzo sonda sperimentale da competizione aggiudicandosi l’Euroc 2022. Vediamo da vicino come è nato questo trionfo e cosa aspettarci per il 2023
Nel novero delle giovani eccellenze italiane entra di diritto il team Skyward Experimental Rocketry del Politecnico di Milano che, dopo il secondo posto dell’anno scorso, si è aggiudicato il primo premio all’“European Rocketry Challenge – EuRoC 2022”. In questa competizione, che si è svolta a Pont de Sor, in Portogallo, dall’11 al 18 ottobre, team provenienti da tutta Europa si sono sfidati sulla creazione di razzi-sonda sperimentali. Sfida che necessita di un passaggio fondamentale: lanciare questi razzi e farli avvicinare quanto più possibile a un’altezza di 3 km dalla superificie, senza superarla. Sentendo parlare la presidente Virginia Porro, Nikita Litovchenko, capo Dipartimento di logistica e media e il project manager Nicolò Donghi si viene pervasi da quel senso di profonda soddisfazione che trasmette chi ha raggiunto un prestigioso traguardo dopo mesi di studio, lavoro e dedizione. A livello industriale un razzo-sonda viene lanciato per studiare cosa succede all’oggetto trasportato quando viene sottoposto a determinate condizioni di pressione, vibrazione e accelerazione. Se ne possono ricavare informazioni significative per diversi settori, a partire da quello medico. A livello studentesco-sperimentale, la situazione è un po’ diversa. Qui, l’essenza è far passare gli studenti dalla teoria alla pratica. Lavorare intensamente per un anno, insieme ad altri 100 studenti e studentesse, dalla fase di progettazione alla produzione di un razzo-sonda sperimentale di circa 3 metri che raggiunge la velocità del suono, o ci va molto vicino, in 5 secondi. Per dirla in gergo: fa da 0 a 1300 km/h in 5 secondi. Diversi enti e aziende sostengono il progetto che, come accade nei rapporti sani, innesca un circolo virtuoso: “Alla competizione vinta il mese scorso – spiega Nicolò – abbiamo montato un payload (il ‘carico pagante’, l’oggetto trasportato dal razzo-sonda, ndr.) realizzato dai ragazzi di un liceo scientifico di Mondovì, nel cuneese. Di solito durante le scuole superiori ci si limita a svolgere gli esercizi del libro. Così, invece, ragazzi giovanissimi possono progettare e programmare il proprio piccolo esperimento. Possono anche lavorare su dati matematici e scientifici prodotti direttamente da loro”. Il ponte tra lo studio e il famigerato ‘mondo del lavoro’ è stato importante anche nella scelta del payload lanciato all’EuRoC 2022. Gli studenti di Skyward hanno optato per un carico pagante lavorato sull’elettronica perché hanno fiutato un potenziale sviluppo su questi aspetti, sia internamente che esternamente, dalle aziende. Le carenze di materie prime in ambito tecnologico, microchip in primis, sono note da mesi, testare nuovi materiali con un’accelerazione gravitazionale fino a 8 volte superiore a quella terrestre è quindi fondamentale per l’economia del presente e del futuro. Il risultato ottenuto in terra portoghese è anche frutto delle tante difficoltà incontrate, “nel percorso di Skyward ci sono stati tanti insuccessi, tanti problemi da affrontare – ci dice Virginia – preparandoci alla competizione avevamo tante strade da poter scegliere e non potevamo sbagliare. Ci serviva una bussola e da qui nasce il nome del razzo di quest’anno: Pyxis”. Una delle possibili traduzioni del termine latino è proprio “bussola”. Per il prossimo anno il team sta lavorando al progetto Gemini che porterà ad unire due progetti, appunto gemelli: la realizzazione del razzo e l’implementazione di un motore ibrido realizzato interamente dagli studenti. Una sfida dall’elevato coefficiente di difficoltà. Ogni anno l’associazione studentesca tiene una fase di recruiting per prepararsi alle nuove sfide. Circa il 60% dei componenti arriva da ingegneria spaziale, ma ci sono membri da ogni facoltà perché, come è comprensibile, il prodotto finale è molto complesso. “Ci siamo posti l’obbiettivo di realizzare un razzo per competizione ogni anno, che viene anticipato dalla prova di un altro simile ma in dimensioni ridotte che lanciamo a Roccaraso”, spiega Nicolò. Poi arriva il giorno della competizione e del lancio, “ogni volta che il razzo sta per partire siamo molto tesi e al contempo emozionati. Dopo possiamo solo o piangere o ridere”. Ma ridere, a certi livelli, non accade mai per caso. Di Giovanni Palmisano

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