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Un Natale da geek

Si è passati da nerd a geek. Più la tecnologia diventa onnipresente nel nostro quotidiano, più i suoi appassionati vengono percepiti come figure sociali e non solo bizzarre.
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Un Natale da geek

Si è passati da nerd a geek. Più la tecnologia diventa onnipresente nel nostro quotidiano, più i suoi appassionati vengono percepiti come figure sociali e non solo bizzarre.
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Un Natale da geek

Si è passati da nerd a geek. Più la tecnologia diventa onnipresente nel nostro quotidiano, più i suoi appassionati vengono percepiti come figure sociali e non solo bizzarre.
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Si è passati da nerd a geek. Più la tecnologia diventa onnipresente nel nostro quotidiano, più i suoi appassionati vengono percepiti come figure sociali e non solo bizzarre.
Con la crescente pervasività delle tecnologie informatiche – che almeno fino all’inizio degli anni Novanta erano viste come un settore compreso e padroneggiato da pochi eletti – gli entusiasti che le idolatravano sono anch’essi mutati nella percezione dell’immaginario comune, trasformandosi in modo quasi evoluzionistico da nerd (appellativo dalla valenza dispregiativa) a geek (che è all’incirca un titolo onorifico). Dove il nerd era il classico ventenne asociale che videogiocava rinchiuso nella penombra della sua stanza da letto, il geek preferisce le partite multiplayer in salotto e gli e-sport. In realtà, si tratta solo di una questione di punti di vista: come la tecnologia diventa sempre più onnipresente nel nostro quotidiano, così i suoi appassionati vengono percepiti come figure meno bizzarre e più sociali. E al di là dei computer e dei videogame e dell’ambito puramente tecnologico, tra gli interessi di un ex nerd ci sono giochi di ruolo, fumetti, libri horror e serie tv sci-fi. Quindi, quali sono i regali di Natale più adatti per un geek? Uno dei giochi di ruolo cult degli anni Ottanta è stato recentemente pubblicato nella sua quarta edizione aggiornata in un’eccellente confezione ricca di contenuti: si tratta del coinvolgente “Twilight 2000”, un prodotto molto diverso dallo stereotipo del fantasy alla “Dungeons & Dragons”. In questo caso ci si trova di fronte a un’ambientazione realistica, in una linea temporale alternativa dov’è scoppiata la Terza guerra mondiale. Vista la sua natura incentrata sui combattimenti militari, si potrebbe definire un bel gioco di ruolo tattico e laddove i classici del genere puntano su scenari d’avventura caratterizzati da trame precostruite nel minimo dettaglio, in questo caso ci si trova di fronte a un mondo (Polonia e Svezia sono le mappe già presenti nella scatola) dove tutto può accadere – anche grazie a una serie di eventi tratti da un mazzo di 52 carte – e in cui neanche il master (cioè il regista del gioco) sa che piega prenderanno gli eventi. Con “At the Mountains of Madness” – prodotto in due volumi da Free League Publishing – ci si ritrova davanti al celeberrimo romanzo breve dell’iconico H.P. Lovecraft, qui nella sua migliore edizione di sempre grazie alle magistrali e imponenti illustrazioni di François Baranger, un artista già rinomato a livello mondiale per i suoi concept visivi in diversi blockbuster cinematografici del calibro di Harry Potter e di Percy Jackson. Il ragguardevole formato di pagina (35×26 cm, in pratica quasi un A3) valorizza ulteriormente il meraviglioso lavoro di Baranger, caratterizzato da immagini suggestive e mesmerizzanti dotate, a seconda del caso, di un incredibile dinamismo che sembra animarle sotto lo sguardo dell’osservatore nonché di prospettive panoramiche tali da mozzare il fiato per la vastità del colpo d’occhio. Per un vero geek il primo amore non si scorda mai e, nell’ambito dei videogiochi, il regalo più gradito per chi già possiede una console Playstation 5 è indubbiamente il joypad “DualSense Cosmic Red”, che col suo affascinante colore rosso (tra l’amarena e il carminio) risulta perfettamente intonato al cromatismo natalizio. Le caratteristiche tecniche sono quelle che hanno reso il “DualSense” di Sony il miglior controller wireless nella storia dei videogame: oltre a incorporare touchpad, microfono e altoparlante, restituisce sensazioni tattili sorprendenti grazie ai suoi grilletti adattivi (con una resistenza alla pressione variabile a seconda delle occasioni) e a un feedback aptico in grado di simulare qualsiasi entità di vibrazione, dalla più lieve come il ticchettio delle gocce di pioggia alla più intensa come l’impatto di un’esplosione.   di Piermarco Rosa

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