Zuckerberg resta lontano dalla Meta
| Tech
La vicenda che vede coinvolta la società Meta di Zuckerberg sul trasferimento di dati dai server europei a quelli americani cozza con le normative della privacy imposte dall’Unione Europea.
Zuckerberg resta lontano dalla Meta
La vicenda che vede coinvolta la società Meta di Zuckerberg sul trasferimento di dati dai server europei a quelli americani cozza con le normative della privacy imposte dall’Unione Europea.
| Tech
Zuckerberg resta lontano dalla Meta
La vicenda che vede coinvolta la società Meta di Zuckerberg sul trasferimento di dati dai server europei a quelli americani cozza con le normative della privacy imposte dall’Unione Europea.
| Tech
AUTORE: Fulvio Giuliani
L’Unione europea è da sempre la bestia nera delle big tech statunitensi. Facile risalire agli storici contrasti fra l’allora commissario europeo Mario Monti e Microsoft. In queste ore, tocca a Meta – casa madre di Facebook, Instagram e Whatsapp – alzare la voce con Bruxelles, arrivando addirittura a far balenare la chiusura di parte delle proprie attività sul continente europeo. Oggetto del contendere la richiesta della società di Mark Zuckerberg di poter trasferire, conservare e usare i dati dei propri utenti dai server europei a quelli americani. Un’opzione che cozza con le severe norme di tutela della privacy imposte dall’Unione. La ‘minaccia’ di Meta è contenuta nel rapporto annuale della società alla Sec, l’Authority statunitense di controllo sulle attività di Borsa. Per ora la Commissione Ue non ha replicato, limitandosi a una dichiarazione di prammatica del portavoce, in cui si ribadisce il punto fermo del rispetto dei valori dell’Ue e della tutela degli interessi dei cittadini-consumatori.
L’avvertimento che Zuckerberg ha voluto mettere nero su bianco finisce per apparire un’ammissione di difficoltà, se non di debolezza, in un momento in cui il colosso tech fatica a uscire dall’angolo in cui l’hanno spinto troppi scandali. Una mossa del genere, scomposta e contro un avversario che ha dimostrato più volte di non farsi intimidire, alimenta i dubbi sulla capacità del fondatore di gestire in modo più trasparente e soddisfacente temi ormai strategici come l’utilizzo dei dati e la privacy degli utenti.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Influencer e content creator sfruttano la guerra per guadagnare
11 Agosto 2025
Influencer e content creator sfruttano la guerra vendendo prodotti e dispositivi per “prepararsi a…
Replika e le app per il supporto emotivo: rischioso replicare affetti
10 Agosto 2025
Chi trova un amico trova un tesoro, anche se è un bot. Dopo aver scaricato un’app come Replika, al…
YouTube, compie 20 anni il social più usato al mondo
09 Agosto 2025
Vent’anni dopo, YouTube è un perfetto esempio della Gen Z: dinamico, digitale, cosmopolita, per ce…
AI Act: le comunità creative europee denunciano un tradimento della promessa di tutela del diritto d’autore
30 Luglio 2025
Le associazioni dei titolari dei diritti d’autore europei lanciano un appello alla Commissione e a…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.