Amanda Knox impugna la condanna
Omicidio Meredith Kercher: Amanda Knox annuncia di voler impugnare in Cassazione la calunnia ricevuta da Patrick Lumumba
Amanda Knox impugna la condanna
Omicidio Meredith Kercher: Amanda Knox annuncia di voler impugnare in Cassazione la calunnia ricevuta da Patrick Lumumba
Amanda Knox impugna la condanna
Omicidio Meredith Kercher: Amanda Knox annuncia di voler impugnare in Cassazione la calunnia ricevuta da Patrick Lumumba
Omicidio Meredith Kercher: Amanda Knox annuncia di voler impugnare in Cassazione la calunnia ricevuta da Patrick Lumumba
Ogni volta che si torna a parlare dell’omicidio di Meredith Kercher, fra i casi di cronaca nera più celebri degli ultimi decenni, c’è da prepararsi a uno schema già visto. Da un lato i colpevolisti (la maggioranza), secondo cui Raffaele Sollecito e Amanda Knox – all’epoca universitari arrestati con l’accusa di aver trucidato la loro amica inglese – saranno anche stati assolti dalla Cassazione, ma sono certamente colpevoli che l’hanno fatta franca. Dall’altro gli innocentisti (pochissimi), che preferiscono attenersi alla sentenza con cui la Suprema corte sancì l’impossibilità di stabilire le responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio.
La spaccatura è destinata a riproporsi anche ora che Amanda – nel frattempo tornata a vivere negli Usa, dove a 36 anni si occupa di sensibilizzazione sugli errori giudiziari – ha annunciato di voler impugnare in Cassazione l’unica condanna (a tre anni) che ricavò dalla vicenda del “delitto di Perugia”: quella per calunnia ricevuta da Patrick Lumumba, il musicista che fece due settimane di ingiusta detenzione proprio in seguito alle accuse della ragazza durante un interrogatorio.
Ma – come ha ricostruito la Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo – in quell’occasione Amanda fu sentita di notte, per otto ore consecutive fra urla e scappellotti, senza avvocato né interprete. Il ricorso si basa su una norma introdotta dalla Riforma Cartabia e sullo stesso provvedimento della Cedu. Udienza prevista a inizio ottobre.
Di Valentino Maimone
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