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Avvistata una spirale nei cieli d’Italia, ecco cos’era

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Lo spirale nei cieli italiani che è stato immortalato nella serata di lunedì 24 marzo in quasi tutto il Paese è durato circa 5 minuti

spirale

Avvistata una spirale nei cieli d’Italia, ecco cos’era

Lo spirale nei cieli italiani che è stato immortalato nella serata di lunedì 24 marzo in quasi tutto il Paese è durato circa 5 minuti

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Avvistata una spirale nei cieli d’Italia, ecco cos’era

Lo spirale nei cieli italiani che è stato immortalato nella serata di lunedì 24 marzo in quasi tutto il Paese è durato circa 5 minuti

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Sembra la scena iniziale di un film di fantascienza. Nella giornata di ieri sui social media diversi utenti hanno cominciato a postare foto che ritraevano questa spirale “aliena” a tinte bianco azzurre nel cielo notturno. Avvistamenti in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte ma anche Sardegna. Ai meno intenditori potrebbe quasi apparire come la scia di un ufo – o uap come vengono chiamati al giorno d’oggi – pronto a invadere la Terra. Altri, invece, potrebbero aver sospettato l’imminente scontro con una galassia apparsa all’improvviso da qualche buco nero. Fortunatamente, il brillamento che ieri si stagliava nel cielo è la conseguenza di un fenomeno che gli studiosi hanno identificato immediatamente. 

Questa strana spirale non è altro che la conseguenza del deorbiting del secondo stadio del Falcon 9 di SpaceX. Quindi, la scia luminosa è il carburante rilasciato dal modulo che, reagendo al vapore acqueo presente ad alta quota, si cristallizza e riflette la luce del Sole. Il Falcon 9 Block 5 NROL-69 è stato lanciato alle ore 18.48 (ora americana) da Cape Canaveral, Florida. Mentre il secondo stadio ricadeva nell’Oceano Pacifico, lo stadio superiore ha dovuto ruotare sul suo asse più lungo per stabilizzare l’orientamento di volo generando così la caratteristica scia a spirale. Non è la prima volta che accade, e non sarà nemmeno l’ultima. 

Il Falcon 9 è un prodigio tecnologico. Si tratta di un razzo orbitale a due stadi che oggi permette di eseguire fino a 19 utilizzi. Questa rivoluzione tecnologica, firmata SpaceX, ha permesso di abbattere drasticamente i costi legati ai lanci in orbita riaccendendo l’entusiasmo per l’esplorazione spaziale. Attualmente, viene utilizzato da Musk per portare in onda i satelliti di Starlink, tra i 50 e i 60 ad ogni lancio. Missili di cui oggi si avvale anche il Governo degli Stati Uniti. In questo caso, infatti, si tratta del lancio militare di alcuni satelliti da ricognizione terrestre nel contesto della missione 69 del National Reconnaissance Office in seno al Dipartimento ella Difesa Statunitense.

di Angelo Annese

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