La baby gang a L’Aquila e i ‘modelli’ delle serie tv
Paragonare ai camorristi i 13 giovani membri della baby gang arrestati all’Aquila serve solo ai titoloni. Sono gli stessi agenti a dire come questi ragazzi provassero a emulare i ‘modelli’ criminali che hanno visto e rivisto nelle serie tv.
| Cronaca
La baby gang a L’Aquila e i ‘modelli’ delle serie tv
Paragonare ai camorristi i 13 giovani membri della baby gang arrestati all’Aquila serve solo ai titoloni. Sono gli stessi agenti a dire come questi ragazzi provassero a emulare i ‘modelli’ criminali che hanno visto e rivisto nelle serie tv.
| Cronaca
La baby gang a L’Aquila e i ‘modelli’ delle serie tv
Paragonare ai camorristi i 13 giovani membri della baby gang arrestati all’Aquila serve solo ai titoloni. Sono gli stessi agenti a dire come questi ragazzi provassero a emulare i ‘modelli’ criminali che hanno visto e rivisto nelle serie tv.
| Cronaca
| Cronaca
Paragonare ai camorristi i 13 giovani membri della baby gang arrestati all’Aquila serve solo ai titoloni. Sono gli stessi agenti a dire come questi ragazzi provassero a emulare i ‘modelli’ criminali che hanno visto e rivisto nelle serie tv.
In questi anni le serie tv si sono sbizzarrite sui boss, i narcotrafficanti, la malavita. E così accade che a L’Aquila la polizia arresti 13 giovani componenti di una baby gang e subito fiocchino i paragoni con un certo mondo criminale. Perché questi ragazzi, per la stragrande maggioranza minorenni, dettavano legge nel centro della città. Atti persecutori, violenze, estorsione, spaccio: questi alcuni dei reati di cui sono accusati. Ma quello che colpisce, almeno per farci qualche titolo, è che chi veniva considerato il “boss” del gruppo pronunciasse frasi del tipo: «Spaccia per noi oppure muori». Tanto basta per paragonarli ai camorristi, almeno giornalisticamente.
Per quanto certi accostamenti siano di sicuro effetto, esiste però una enorme differenza tra il parlare come un camorrista e l’esserlo. Tanto più che le stesse forze dell’ordine sottolineano come questi ragazzi provassero a imitare altri gruppi criminali. Un desiderio di emulazione che si unisce al fatto che, dopo aver guardato quelle serie tv, tutti quanti ormai possiamo metterci a parlare come boss. Ammesso che il resoconto televisivo sia veritiero, perché andrebbe ammesso che nessuno di noi può dire con certezza di sapere come si esprimano i camorristi. Ciò naturalmente non toglie nulla all’ennesima dimostrazione di quanto il fenomeno delle baby gang sia diffuso e vada combattuto. Anche a partire dagli adulti, quei genitori che probabilmente sono i primi a trasmettere questo tipo di modello – compreso il modo di parlare – ai loro figli.
Di Annalisa Grandi
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Inizia il Giubileo 2025, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa a San Pietro – IL VIDEO
24 Dicembre 2024
È iniziato il Giubileo, alle ore 19:19 il Papa ha aperto la Porta Santa. Massima allerta antiter…
Grande apprensione per i due escursionisti dispersi sul Gran Sasso. Soccorritori bloccati in un rifugio per la bufera
24 Dicembre 2024
Le operazioni di soccorso, cominciate a singhiozzo, sono state sospese a causa delle avverse con…
Babbi Natale in corsia, il regalo della polizia a grandi e piccoli pazienti
24 Dicembre 2024
Anche quest’anno, la Polizia di Stato ha portato un po’ di magia natalizia ai piccoli pazienti d…
Roma, cade albero per il forte vento: morta una donna a Colli Aniene
23 Dicembre 2024
Una donna è morta travolta da un albero caduto oggi a Roma. Un’altra donna è rimasta ferita
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.